Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, l'ha definita una cosa da tornei estivi, ammettendo che l'Entella ha dirito a giocare in serie B.
«Una definizione corretta. E le dirò di più: così si rischiano una serie di irregolarità finali. Immaginate solo play off e play out con una squadra che riposa...»
Un impasse, ma parte della responsabilità va anche attribuita al numero uno Mauro Balata.
«Su di lui non mi esprimo. Io giudico dai fatti e dico che l'Entella è vittima di una decisione sorprendete. Balata dice che non c'è preclusione nei nostri confronti ma a me sembra che ci sia eccome. Non c'è nulla di chiaro in questa vicenda. Io dico che sia anche dubbia la legittimità del ricorso con cui si impugna la decisione di riammetterci. Spetta alla federazione la decisione e non alla Lega di serie B. Non mi è piaciuto che il ricorso della Lega di B al Tar per non recepire la decisione del collegio di garanzia sia stato firmato da un avvocato che è nel consiglio di sorveglianza della Lazio».
Urge una riforma della giustizia sportiva.
«Assolutamente sì. Non è un caso che il sottosegretario Giorgetti l'abbia infilata nel primo decreto utile. Questo deve farvi capire quanta urgenza ci sia. I giudici devono essere nominati da organi terzi a vicende calcistiche. Altrimenti c'è pericolo che ci siano strane influenze».
L'Entella sta subendo molti danni economici.
«Abbiamo chiesto ad una società di revisione dei conti di fare una stima: sia tra i 7 e i 10 milioni di euro. Il conto è facile, 5 milioni persi dalla mutualità, uno dagli sponsor, un altro dagli incassi. E poi tutti i giocatori con cui ci siamo dovuti accordare perché sono andati via per questa situazione».
Si preannuncia un'altra battaglia lunga in tribunale.
«Se le nostre ragioni saranno riconosciute troppo tardi e non saremmo riammessi in B chiederemo i danni alla federazione. E al commissario Fabbricini, essendo un uomo delle istituzioni, chiederemo di sapere quale interesse pubblico ci sia nel non riammettere l'Entella. Io vedo solo la regolarità del campionato. Il calendario non cambierebbe neanche. Qual è l'interesse che muove la federazione contro un suo organo? Perché un commissario Figc e uomo del Coni ricorre contro un suo organismo, una società affiliata e contro Collegio garanzia?».
Il commissariamento ha finito per creare più caos.
«Il commissariamento non ha portato nessuna riforma. L'unica, quella delle seconde squadre, è stata abortita da tutti. La Juve sarebbe tornata indietro molto volentieri all'ultimo».
Ora però il 22 ottobre si vota.
«Non riaccadrà quello che successe il 29 gennaio. Ci sono condizioni diverse e soprattutto c'è grande consenso su Gabriele Gravina. La serie B è vittima dell'impasse seguito all'addio di Andrea Abodi. Oggi la serie B ha fatto un passo indietro».
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