Le date della ripresa e l'idea che fa felice la politica. Il diverso calendario di Figc e Lega di A

Le date della ripresa e l'idea che fa felice la politica. Il diverso calendario di Figc e Lega di A
di Emiliano Bernardini
3 Minuti di Lettura
Giovedì 16 Aprile 2020, 07:30

«Nessuna fretta». Nelle cuffie della videoconferenza di ieri questa indicazione è stata ribadita più e più volte. Il presidente Gabriele Gravina vuole andare a dama senza ascoltare il ticchettio dell’orologio. Non è un caso che tempo fa abbia detto che questo campionato può finire anche ad ottobre. «La priorità è finire, ripartire significa salvare il calcio» ripete. Chiaramente in sicurezza. Gli uffici legali della Figc e delle varie Leghe hanno già messo in allarme i rispettivi presidenti sulla pioggia di cause che arriveranno in caso di stop anticipato. Insomma il diktat è portare a termine questa stagione per non rovinare anche la prossima.

LEGGI ANCHE--->Coronavirus, Ferrero: «Con ok della commissione medica si deve giocare»

GARE IN CHIARO
Non a caso si sta pensando anche ad un inizio scaglionato con precedenza chiaramente alla massima serie. Serve però la massima cautela e calcolare ogni minimo imprevisto per riuscire nell’impresa. Ecco perché il protocollo di sicurezza non è ancora un testo definitivo. Con ogni probabilità ci vorrà ancora una settimana perché il numero uno Gravina vuole metterci anche delle date per la ripresa. Date che vengono viste in maniera diversa dalla Lega di A che, pur nel rispetto del protocollo stilato dalla Figc, ha pensato ad una ripartenza con due partite in chiaro. Le due semifinali di Coppa Italia su Rai 1 il 27 e 28 maggio. Un segnale per il paese e soprattutto un’idea che non ha “ostacoli” politici e fa felice la tv di Stato.

LEGGI ANCHE--->Coronavirus, idea Figc: ripartenza scaglionata per A, B e C

FRIZIONI ISTITUZIONALI
Il programma della Figc però è pronto. La commissione medica, presieduta dal professor Zeppilli, incaricata dalla Figc di stilare delle linee guida ieri ha prodotto un corposo lavoro che, non appena sarà ultimato, dovrà essere sottoposto all’attenzione del Ministro dello Sport Spadafora e al Ministro della Salute, Speranza. Ecco perché nulla vuole essere lasciato al caso. Nemmeno le virgole. E’ risaputo che ci siano due correnti di pensiero sulla ripartenza del campionato e al governo sono in molti a tifare per uno stop anticipato.

LEGGI ANCHE--->Coronavirus, Cellino: «Fifa e Coni d'accordo a chiudere la stagione, solo la Figc è contraria»

LEGA E DIRITTI TV
Non solo al governo perché anche in seno alla stessa Lega di A più di un presidente storce il naso. A proposito, ieri, a via Rosellini a Milano non è passata inosservata l’idea di Gravina di un campionato 2021 a due gironi con play-off e play-out. Non è piaciuta l’ingerenza. Anche perché come fanno notare sono già stati venduti i diritti tv e prevedono 380 partite. Farne meno vorrebbe dire perdere soldi. La battaglia è ancora lunga.

© RIPRODUZIONE RISERVATA