Coronavirus, Acerbi: «Sconcertati dalle decisioni del governo»

Coronavirus, Acerbi: «Sconcertati dalle decisioni del governo»
di Valerio Cassetta
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Martedì 28 Aprile 2020, 15:32 - Ultimo aggiornamento: 15:38
Dice di «non voler fare polemica», ma alla fine contesta eccome l’ultimo Dpcm nella parte relativa allo sport. Francesco Acerbi, difensore della Lazio, non si riesce a spiegare il perché di alcune decisioni: «C’è una cosa che non mi quadra: si può andare a correre nei parchi (dal 4 maggio, ndr), ma noi abbiamo molta più distanza di sicurezza nel centro sportivo. Non mi sembra una cosa giusta questa perché, è poco ma sicuro, noi avremmo più possibilità di rispettare le distanze». Dopo le rimostranze di Parolo e del ds Tare, anche l’ex Sassuolo interviene alla radio ufficiale del club: «Se il governo dice che non possiamo andare al campo - assicura Acerbi -, ci arrangeremo con quello che possiamo fare. Ma siccome riaprono i parchi, non vedo perché noi non possiamo tornare sul campo di allenamento per fare un qualcosa che non vada contro l'ultimo decreto». Insomma, la questione è ormai nota. I giocatori vorrebbero il via libera per potersi allenare dal prossimo 4 maggio. Facoltà accordata agli  atleti degli sport individuali. «Sinceramente siamo rimasti sbalorditi da questa decisione e penso di parlare a nome di tutti i giocatori e tutti gli sportivi - ribadisce “Ace” -. Noi siamo abituati a muoverci e ad allenarci, quindi è normale che ci sia un po' d'amarezza. Ma ripeto che non vedo quale sia il problema nel tornare ad allenarsi. Non c'è stata una risposta adeguata a questa decisione, vorremmo una risposta a tutto questo». Il “Leone” poi sottolinea quanto importante sia «il calcio, che oltre ad essere lo sport più amato, è un'industria fondamentale per l'economia nazionale» e che la ripresa «debba avvenire nel rispetto delle regole». Infine, un messaggio per i tifosi: «Dico a tutti di tenere duro perché nella vita ci sono sempre due strade: quella giusta e quella sbagliata. E quella giusta fa sempre più paura perché è piena di ostacoli. Dopo la tempesta c'è sempre il sereno».
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