Caso Diawara, oggi il ricorso: la Roma cerca la "multa" e rivuole il punto

Caso Diawara, oggi il ricorso: la Roma cerca la "multa" e rivuole il punto
di Ugo Trani
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Lunedì 15 Marzo 2021, 07:35

La Roma, di rientro dall’Emilia, scende di nuovo in campo e sfida ancora il Palazzo. Alle ore 15,30 apre l’edificio H del Coni dove il Collegio di Garanzia, presieduto dall’ex minitro Frattini, esaminerà il ricorso giallorosso per riavere il punto conquistato a Verona il 19 settembre e cancellato dal giudice sportivo, sostituto dallo 0-3 a tavolino per l’errore commesso nella distinta di gara, dove Diawara, nonostante avesse compiuto i 23 anni, non è stato inserito nella lista A (lo hanno lasciato tra gli under 22). Il club ha chiesto che l’udienza fosse fatta in presenza. Ed è stata accontentata. Con l’avvocato Conte si presenterà il Ceo Fienga, in tribuna al Tardini con il vicepresidente Ryan Friedkin (il presidente Dan non è in Italia) che lo ha accompagnato nella Capitale con il suo jet privato. Al dirigente giallorosso (e anche al legale) sarà concesso l’accesso in udienza dopo un tampone rapido. La Roma chiederà che vengano ascoltati l’ex segretario Longo (attualmente tesserato proprio con la società scaligera), il funzionario delegato dalla Lega Marino e l’ex team manager Gombar.

Solo quest’ultimo dovrebbe essere presente. Difficile che vengano ascoltati: ecco perché saranno assenti Longo e Marino. Fienga punterà a convertire il verdetto del giudice sportivo, confermato anche dalla Corte di giustizia della Figc, in sanzione economica. Il Verona sarà rappresentato dall’avvocato Fanini. Curiosità: nella memoria difensiva del Verona (che si è opposto sino all’ultimo all’udienza in presenza) ci sono 11 pagine relative a Roma-Spezia. Della serie: dopo il doppio 0-3 subito in una stagione, la Roma - secondo il club veneto - avrebbe dei funzionari incapaci e non potrebbe quindi invocare la buona fede. La Lega calcio ha intanto risposto ufficialmente alla Roma. In sintesi ribadiscono che tutto è stato fatto secondo le norme, e spiegano che i 15 giorni richiesti per lo spostamento di un match, si applicano solo per gli slittamenti legati alle coppe europee, come si evince dal comma 4 dell’art. 29 dello statuto.

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