De Rossi, il tesoro della Roma: da Svilar a Ndicka passando per Paredes e Pellegrini. La rosa giallorossa si è rivalutata

Una buona notizia anche in chiave mercato

De Rossi, il tesoro della Roma: da Svilar a Ndicka passando per Paredes e Pellegrini. La rosa giallorossa si è rivalutata
di Stefano Carina
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Giovedì 21 Marzo 2024, 08:23 - Ultimo aggiornamento: 15:41

ROMA Fare i conti, in questo momento, sembra esser diventata la priorità a Trigoria. E in un clima di spending review, non sarà certamente passato inosservato il lavoro di De Rossi. La proprietà statunitense è attenta ai risultati, ma non perde il senso degli affari: per questo, il tecnico giallorosso vuole essere "potenziatore" della rosa sotto tutti gli aspetti, compreso quello economico. Quindi, ok il campo, i punti (21 sui 27 disponibili) e i passaggi del turno in Europa League (2). Ma c'è anche dell'altro. Perché in 60 giorni, Daniele non ha soltanto rilanciato la Roma ma tra rosa rivalutata, incassi del botteghino, pienoni allo stadio (449.292 spettatori, media 64.184) e introiti legati agli obiettivi sportivi raggiunti (3 milioni), è riuscito a far sorridere anche le casse giallorosse. Rilevante il lavoro soprattutto fatto sui calciatori: se inizialmente le critiche dure mosse da Mourinho ai suoi ragazzi sembravano destinate a deprezzare il parco giocatori («Unica squadra che non ha la rosa per stare dov'è. Champions? Non sono Harry Potter»), DDR dal primo giorno ha invertito la rotta.

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A livello di comunicazione («Ho una rosa forte, una squadra che deve giocare la Champions, certi giocatori in molti se li sognano»), di prestazioni e di scelte.

Svilar, ad esempio, è passato da promessa non mantenuta e dall'essere la riserva di un portiere 36enne in scadenza di contratto a giugno, all'eroe contro il Feyenoord, confermando poi la sua ascesa nelle partite seguenti, sia in campionato che in Europa. Senza perdersi in valutazioni sul cartellino, che lasciano il tempo che trovano, di certo c'è che il ragazzo oggi abbia attirato l'attenzione di diversi club europei. A Brighton, ad esempio, in tribuna c'erano gli osservatori del Wolverhampton e del West Ham, per vederlo da vicino. Questo non vuol dire che abbia le valigie pronte ma la Roma - che entro giugno dovrà fronteggiare l'annoso problema delle plusvalenze, una quarantina di milioni ad oggi, qualificazione alla Champions esclusa faceva trapelare Pinto prima dell'addio, cifra che il club non conferma - sa di avere un portiere di 26 anni che può rappresentare il futuro oppure un sacrificio per fari rifiatare i conti. E questo discorso si può estendere a diversi elementi della rosa. Premesso che Pellegrini non ha mai preso in considerazione l'idea di salutare, nemmeno nei momenti più bui, non ci vuole un direttore sportivo per intuire che due mesi fa aveva un valore pressoché dimezzato e ora, che segna come una seconda punta (6 gol in 13 partite), è tornato ad avere una valutazione simile a quella del post-Conference (35-40 milioni).

RINNOVO IN VISTA

Discorso che si può estendere a Paredes, pagato poco meno di 3 milioni in estate, oggi vale almeno 4-5 volte tanto. Ma anche Ndicka, tornato a livelli che gli competono dalla coppa d'Africa, secondo gli operatori di mercato ora viaggia sui 25-30 milioni in relazione all'età e al lauto ingaggio. Per questo motivo, al netto della qualificazione alla prossima Champions, il lavoro di De Rossi già oggi può essere promosso. Al di là delle inevitabili smentite, a Trigoria si sta già parlando di un futuro insieme. Da settimane si sta facendo largo l'ipotesi, sempre più concreta, di un biennale. DDR a domanda diretta continua nel tentativo di dribblare la questione: «State buoni...». Ma il dribbling - Daniele non se la prenderà - non era il suo forte nemmeno quando giocava.

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