Disasatro Italia nella libera maschile. Paris e Innerhofer chiudono 23° e 24°. Oro a Kueng.

Disasatro Italia nella libera maschile. Paris e Innerhofer chiudono 23° e 24°. Oro a Kueng.
di Mario Nicoliello
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Sabato 7 Febbraio 2015, 20:30 - Ultimo aggiornamento: 20:55
Disastro. I colori azzurri non brillano sulla Birds of Prey. I Mondiali di Beaver Creek continuano ad essere indigesti per la spedizione tricolore. Dominik Paris e Christof Innerhofer sono naufragati nella gara regina, la discesa libera.



Nella prova che ha incoronato lo svizzero Patrick Kueng, Paris ha buttato alle ortiche la gara con un errore poco prima del minuto di gara. Il venticinquenne della Val d’Ultimo ha perso il controllo dello sci sinistro in una curva sul ripido, scomponendosi e lasciando sul terreno velocità. Paris è stato comunque il migliore degli azzurri, chiudendo al 23esimo posto a 1”94 da Kueng. Ventiquattresimo a 2”12 si è piazzato Innerhofer, mentre gli altri due portacolori azzurri, Marsaglia e Heel, hanno chiuso nelle retrovie.



“Ho sciato male da cima a fondo – taglia corto Innerhofer. Non sono risuscito a fare velocità, né ho trovato un buon ritmo. Non ho sciato per nulla alla Innerhofer, ma su questa neve non ho mai trovato un buon feeling”. Sulla stessa linea anche Paris: “È mancato tutto, ho sbagliato e l’ho pagato. Inutile cercare scuse, se non scii bene non puoi essere davanti”.



Il bilancio dell’Italia nella rassegna iridata è pesantemente negativo. Domenica nella supercombinata maschile Paris e Innerhofer concluderanno le proprie fatiche sulla finora indigeribile neve mondiale.



Archiviata la controprestazione degli italiani, va segnalato che anche i tre favoriti della vigilia – Jansrud, Mayer e Reichelt – hanno sbagliato molto chiudendo oltre la decima posizione.



Così ad estrarre il jolly dal mazzo di carte mondiali è stata la squadra elvetica che ha piazzato Patrick Kueng al primo posto e Beat Feuz al terzo. In mezzo ai due rossocrociati si è inserito l’americano Travis Ganong, per la gioia del pubblico del Colorado.



Kueng aveva vinto la prima gara in Coppa del mondo proprio a Beaver Creek nel 2013. Finora il momento più alto della sua carriera era stata la vittoria casalinga di Wengen tredici mesi fa. Piazzatosi nelle retrovie sia a Schladming, sia a Sochi, il trentenne svizzero è stato bravo a dominare gli sci e a non farsi sorprendere dalle buchette, dal vento e dai cambi di luce che hanno tradito i migliori.



Ganong, vincitore quest’anno a Santa Caterina, ha accusato 24 centesimi di distacco da Kueng, mentre Feuz ha chiuso a 31 centesimi, acciuffando il bronzo per 3/100 a discapito dell’altro yankee Steven Nyman.



Sorridono Svizzera e Stati Uniti, hanno il rammarico Austria e Norvegia, piangono gli azzurri. Gli uccelli da preda sono sfuggiti alle trappole tricolori.