Nuoto: finiti gli Assoluti, le stelle danno appuntamento al Sette Colli di Roma a giugno

Quadarella: «Porterò sempre i due ori di Doha nel cuore, saranno uno stimolo incredibile per questa stagione»

Nuoto: finiti gli assoluti, le stesse danno appuntamentro al Sette Colli di Roma a giugno
di Piero Mei
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Domenica 10 Marzo 2024, 19:29

Arrivederci a Roma: il nuoto azzurro ha concluso il secondo step delle qualificazioni olimpiche con il miniciclo fra Doha mondiale (12 medaglie, 10 in gare olimpiche) e Riccione tricolore, dopo la prima chiamata che fu, sempre a Riccione, campionati d'inverno. Al momento gli azzurri qualificati per Parigi 2024 sono 13 per le gare individuali (in ordine cronologico Paltrinieri nei 1500 e negli 800 sl, Razzetti nei 200 e 400 misti e nei 200 farfalla, Ceccon nei 100 dorso, Pilato nei 100 rana, Miressi nei 100 sl, Martinenghi nei 100 rana, Quadarella negli 800 e nei 1500 sl, Zazzeri nei 50 sl, Franceschi nei 400 misti, Angiolini nei 100 rana, Deplano nei 50 e nei 100 l, Ragaini nei 100 sl, Curtis bei 50 sl, Ragaini nei 200 sl) più quelli a posto garantito in una o più delle 7 staffette che l'Italia ha prenotato senza neppure un vuoto nel programma olimpico (Frigo nella staffetta veloce, Megli in quella lunga, la 4x200).

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Ma non finisce mica qui: il «Sette Colli», uno dei meeting più tradizionali del calendario internazionale, un punto fermo nelle strampalate elucubrazioni di chi questo calendario stila (mondiali e Olimpiadi nello stesso anno e pure gli Europei di giunta: non s'era mai visto, poi parlano di salute mentale dei nuotatori) servirà a completare i 7 quartetti (tre maschili, tre femminili e uno misto) ed anche a dare gli ultimi biglietti ancora disponibili per le gare individuali: si pensa in particolare al «secondo ranista» dietro Martinenghi, posto si combattono Cerasuolo, Viberti e Poggio (ci sono andati vicini a Riccione), alla dorsista da 200, Margherita Panziera, in risalita ed ha ancora mesi per crescere di nuovo, all'altro duecetista (Megli è andato a due centesimi, quasi fatto anche perché in Italia non sono trials ghigliottina all'americana.

E da qui all'appuntamento a Roma, 21-23 giugno, «lavorare, lavorare» come dice Simona Quadarella che aggiunge: «Porterò sempre i due ori di Doha nel cuore, saranno uno stimolo incredibile per questa stagione così intensa».

Due titoli mondiali in una volta sola, come la Pellegrini: «Non paragonatemi: lei è Federica. Abbiamo seguito percorsi diversi». Come s'immagina i Giochi che verranno? «Molto diversi da Tokyo senza pubblico; spero di arrivarci senza intoppi di salute alla vigilia». E con il suo tipico veleno: di cosa è fatto questo veleno: «Determinazione, concentrazione, forza di volontà».

Le doti che il cittì Cesare Butini vede in molti altri azzurri. È soddisfatto sia di Doha che di Riccione: «Approcci diversi da parte degli atleti che già erano promossi alle Olimpiadi, aigli Assoluti. Simona ha onorato tutto. Mi è piaciuta l'iniezione di gioventù venuta con la Curtis e Ragaini, i 17enni: i giovani sono anche stimolo per i collaudati. Ceccon e Pilato? Thomas aveva definito un percorso diverso, Benedetta ha avuto qualche incertezza a Doha, ma la frazione di staffetta e i 50 hanno mostrato che c'è; nella prima per 70 metri è stata eccezionale; ha cambiato vita, città e allenatore: si sta assestando bene».

E Greg? «A Doha ha fatto gli 800 ottimi, nei 1500 un errore forse da scaramanzia cercando la corsia laterale per la finale; non è stato un buon ragioniere, poi era anche più stressato: era lì da prima dei nuotatori da vasca, ha fatto l'open water; a Riccione non c'era, doveva rigenerarsi, tutto condiviso». Paltrinieri insomma è tutt'altro che un caso o un problema: è il campione di tutto.

Segnala, il cittì, che «abbiamo sei velocisti per la staffetta, e il sesto da 48.41». Il «progetto staffette» è un bell'atout per il nuoto azzurro, come il «progetto domani». La Generazione Z, quella di Ragaini e della Curtis, ha mostrato, a Riccione e non solo, tanti ragazzi e ragazze di grandi prospettive. Anche il nuoto ha i «bambini» che piacevano a Mourinho…

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