Gran Premio Liberazione, le vittorie per la pace: trionfo per il tedesco Uhlig e la Persico

Silvia Persico
di Carlo Gugliotta
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Lunedì 25 Aprile 2022, 21:23 - Ultimo aggiornamento: 21:25

Un importante messaggio di pace ha accompagnato il Gran Premio Liberazione. La tradizionale corsa ciclistica, che come ogni anno si è svolta sul circuito delle Terme di Caracalla, ha visto al via la nazionale dell’Ucraina, accompagnata dal direttore sportivo Sergiy Grechyn: «Per noi è stato un grande onore essere al via di questa corsa - ha affermato l’ex corridore - i nostri ragazzi e ragazze erano in Turchia per un ritiro, ma non siamo potuti tornare a casa per via della guerra. Siamo ospiti della Federciclismo in Abruzzo, i ragazzi si sono allenati bene ed è stato bello tornare a gareggiare». Dopo 75 anni, la storia non cambia: il GP Liberazione vuole essere un messaggio di pace nonostante la guerra, come ha sottolineato Alessandro Onorato, assessore dello sport, turismo e grandi eventi del Comune di Roma: «Questa corsa è nata dopo la seconda guerra mondiale per festeggiare la liberazione d’Italia, e ora si fa portavoce della pace in Ucraina. Il Comune di Roma sposa questa causa, così come il messaggio intrinseco della gara organizzata dal Team Bike Terenzi, ovvero la volontà di rendere Roma sempre più ciclabile: non disegnando piste ciclabili improvvisate, ma strutturando dei percorsi adeguati. La Capitale dovrà essere sempre più aperta alle biciclette».

IL FILM
La corsa riservata alla categoria Under 23 che è andata di scena ieri pomeriggio è stata solo l’ultimo atto di un lungo fine settimana dedicato al ciclismo alle Terme di Caracalla. Dopo la pedalata ecologica del venerdì e la gara di mountain bike per i bambini, nella giornata di domenica hanno gareggiato Esordienti, Allievi e Juniores. Ieri, nel giorno della Liberazione, si sono svolte le due gare regine, in quanto la corsa maschile è stata anticipata da quella delle donne elite. Nonostante molte ragazze abbiano gareggiato alla Liegi-Bastogne-Liegi di domenica, il parterre di partecipanti è stato di grande livello. Le attenzioni erano tutte rivolte sulla Valcar Travel & Service, formazione che non ha deluso le aspettative della vigilia, visto che le ragazze sono state capaci di realizzare la doppietta: vittoria di Silvia Persico davanti alla propria compagna di squadra Chiara Consonni.

In terza posizione si è piazzata Maria Giulia Confalonieri, portacolori della Ceratizit, a sigillare un podio tutto lombardo a Roma. Nella corsa maschile è stato invece beffato allo sprint il giovane talento romano Martin Marcellusi: il corridore della Bardiani-Csf-Faizanè era il grande favorito della vigilia dopo le ottime prestazioni mostrate in questa stagione nelle gare Under 23, ma è stato beffato nello sprint a due dal corridore tedesco Henri Uhlig: «Sono molto dispiaciuto, è la più grande delusione della mia carriera - ha affermato Marcellusi, classe 2000 - ad ogni curva del circuito c’erano persone che inneggiavano il mio nome. Per me che sono romano, vincere il Liberazione sarebbe stato il coronamento di un sogno, ma non ce l’ho fatta. Tuttavia, non ho nulla da rimproverarmi, ho corso nel migliore dei modi ma il tedesco è stato più veloce». Nel frattempo, il Comune di Roma è al lavoro per portare di nuovo a Roma una tappa del Giro d’Italia, come ha spiegato Roberto Tavani, delegato allo sport della Regione Lazio, presente alla cerimonia di premiazione insieme a Svetlana Celli, presidente dell’Assemblea Capitolina: «Siamo già al lavoro per portare nella Capitale una corsa che manca dal 2018. Roma merita di vivere i grandi eventi di ciclismo. Per ora ci godiamo il Liberazione, ma l’obiettivo è quello di vivere ancora una tappa della corsa rosa».

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