Coronavirus, l'UCI rimanda il nuovo calendario a rischio Mondiali ed Europei per salvare il Tour.

Coronavirus, l'UCI rimanda il nuovo calendario a rischio Mondiali ed Europei per salvare il Tour.
di Francesca Monzone
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Giovedì 30 Aprile 2020, 10:26
Il ciclismo non trova pace e dopo le dichiarazioni del Primo Ministro francese di oggi, il calendario ciclistico dovrà essere rifatto alla vigilia della sua ufficializzazione.
L’UCI era pronta e oggi avrebbe comunicato le nuove date, con Tour de France a fine agosto, Mondiali come da programma, Giro a ottobre e Vuelta a novembre, ma tutto è saltato. Il  Primo Ministro Edouard Philippe, è stato chiaro e gli eventi con più di 5000 persone non si potranno fare fino a settembre. Il Tour de France che governa l’industria del ciclismo, dovrà rivedere le sue date e quasi certamente non si potrà correre dal 29 agosto al 20 settembre. La corsa gialla così si porta dietro tutte le altre manifestazioni e a saltare potrebbero essere i Campionati Mondiali in Svizzera  e gli Europei in Trentino, che si sovrappongono alla Grand Boucle. Un disastro per gli organizzatori, in particolare per le Classiche che si dovrebbero svolgere prima del Tour, con Milano-Sanremo e Strade Bianche in agosto e le altre in ottobre. Ma a saltare a questo punto sarebbe anche il Critérium du Dauphiné, che doveva precedere la corsa gialla. Tutto rimandato e da ricalcolare con l’Unione Ciclistica Internazionale chiusa nel silenzio, e a questo punto, anche il calendario femminile dovrà trovare nuove date.  L’appuntamento per altre  ipotesi è fissato per il 5 maggio, quando anche ASO, avrà avanzato le sue proposte. Intanto l’ipotesi di una diminuzione dei giorni di corsa nei grandi giri, è diventata realtà. Oggi la Vuelta di Spagna ha comunicato che le tappe non saranno 21 ma 18 e che è stata annullata la partenza dai Paesi Bassi. Il nuovo via sarà in Spagna dai Paesi Baschi. 
A tremare adesso è l’intera industria del ciclismo, con sponsor che non pagano e squadre che non vogliono impegnarsi in
nuovi acquisti. Così ad avere vita dura saranno i corridori, sia i professionisti a fine contratto, che gli under23. Si prevede infatti, che a causa della diminuzione delle corse, una buona parte di corridori a fine contratto, potrebbe non trovare una una nuova squadra.
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