Dettori, ultimo trionfo inglese: Frankie vince il Champions Stakes davanti all'erede Moore

Il fantino ha corso la sua ultima gara in Inghilterra

Dettori, ultimo trionfo inglese: Frankie vince il Champions Stakes davanti all'erede Moore
di Piero Mei
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Sabato 21 Ottobre 2023, 17:45

C’era una volta un adolescente eccetera eccetera: la favola di Frankie Dettori ha avuto anche il finale (interlocutorio) del vissero felici e vincenti, e dunque contenti. Il champion jockey ha vinto la sua ultima dichiarata corsa in Europa, che si chiama Champions Stakes e il cavallo che lo portava si chiama King of Steel. Un re. Un re d’acciaio. Come Frankie.
Mr Smith, lo scommettitore qualunque, il signor Rossi inglese, ha avuto subito un tuffo al cuore. Nella prima corsa del “Champions Day” oggi ad Ascot, Dettori ha vinto. Era in sella a Trawlerman e con questo purosangue giocabile a 9 contro 1 ha battuto di un muso Kyprios che aveva in sella il rivale ed annunciato erede di Frankie, Ryan Moore.

«Non sono più forte come una volta, ma sono più saggio» ha commentato Dettori alludendo a come si fosse fatto superare nei penultimi metri da Moore («uno dei migliori fantini al mondo» ha cavallerescamente ammesso) ma poi sia ritornato a batterlo negli ultimi.

Cominciava bene la scommessa che avrebbe portato, se vinta, 5.521 per ogni sterlina impegnata sul possibile quintuplo di Dettori. Quando ne vinse sette di fila e lo stesso giorno, sempre ad Ascot, la quota fu di 25 mila, ma c’erano due rischi in più… I bookmakers hanno calcolato che oggi cinque successi gli sarebbero costati dieci milioni da versare al popolo di Frankie, che ha fatto a fila nelle botteghe dove si gioca, magari limitandosi a puntare sul “triplete”, i cavalli più indiziati Kinross, Free Wind e King of Steel, la cui combinazione era offerta a 58 contro 1.

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Sollievo dei bookmakers

Ma Kinross, che era il favoritissimo della seconda corsa (a 5 contro 4), la Champions Sprint, spegneva subito l’entusiasmo e costringeva presto a stracciare il ticket. Il suo proprietario Chan era arrivato appositamente da Hong Kong per supportare il cavallo e l’amico Dettori, ma niente da fare. Ha vinto Art Power, un vecchio “grigio volante” (ha 6 anni) che era quotato a 40 contro 1. Stavolta il muso era a sfavore di Dettori e di Mr Smith ed a tutto vantaggio del banco, buona parte dei 10 milioni erano salvi, e del fantino di Art Power, David Allan, che non aveva mai vinto una corsa di Gruppo1 in Europa anche perché ha svolto gran parte della carriera in India, dove ha vinto tre volte il Derby.
Chi tentava di rifarsi subito grazie a Frankie, nella corsa successiva, aveva una nuova delusione: Free Wind, la cavalla di Dettori nelle Champions Fillies Stakes, non era che quinta (partiva seconda favorita), qui, a sorpresa, il successo andava a Poptronic, a 22 contro 1.

Ora il programma proponeva la corsa che forse il “sardomilanese” attendeva di più, anche se non era il suo Chaldean il favorito: era la gara intitolata alla “sua” Regina, le Queen Elizabeth II Stakes. Cinquanta volte Frankie ha indossato vincendo la giubba viola e porpora di Sua Maestà. Ma Chaldean non è stato all’altezza: decimo, a cinquanta (ancora questo numero…) dal vincitore, il cavallo francese Big Rock, che ne aveva sei di vantaggio sul secondo arrivato.

Il lieto fine

L’ultima chance era in sella a King of Steel, nell’ultima corsa di Gruppo della giornata, l’ultima (sempre “per il momento”) di Dettori in Inghilterra e ad Ascot. E’ stata la ciliegina sulla torta. Perché quale “happy end” (sempre “per il momento”) si poteva scrivere se non il lieto fine della vittoria di Frankie?

Era il favorito a 3 contro 1. Era ultimo all’ingresso in dirittura: al traguardo era primo per tre quarti di lunghezza. “E’ pazzesco! Che giornata! La mia ultima corsa qui e vincere le Champion Stakes! Devo darmi un pizzicotto per credere che sia vero e che non sto sognando”, ha detto ancora a cavallo, prima del celebre e celebrato volo del vincitore dalla sella.

C’era un’altra corsa in programma, il Balmoral Handicap, ma senza Dettori fra i partenti. I 31 mila spettatori di Ascot, tra i quali la Regina Camilla con tanto di spilla rappresentante cavallo e fantino con i colori di Elisabetta (un record: battuti i 24 mila che avevano salutato lo straordinario e imbattuto purosangue Frankel il giorno del ritiro, quella volta vero…) si disinteressavano: volevano vedere Dettori, salutarlo, sentirlo. Magari scoprirne una lacrima da italiano qual è. Aveva fretta, Frankie: per l’emozione e per la cena di beneficenza che lo aspettava nella serata londinese, oltre 1000 sterline a partecipante.
Poi andrà a Pasadena, in California (sì, la città del rigore alla luna di Baggio), per prendere casa vicino all’ippodromo di Santa Anita: avvierà contatti con l’ippica americana, per realizzare un nuovo sogno, il Kentucky Derby il primo sabato di maggio. E dopo vedremo: Ascot è a qualche ora di volo…

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