Ippica, in California si corre la Breeders Cup: attesa per Dettori

Frankie, per il momento, non ha alcuna intenzione di ritirarsi

Ippica, in California si corre la Breeders Cup: attesa per Dettori
di Piero Mei
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Giovedì 2 Novembre 2023, 12:46 - Ultimo aggiornamento: 12:57

«La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto», diceva Charles Bukowski che andava proprio lì, all’ippodromo di Santa Anita, in California, a godersi quello spettacolo, con una birra, una scommessa, una donna per compagne, e poi a raccontarlo in prosa o poesia, ma non voleva sentirsi dare del “poeta”, perché, diceva, «secoli di poesia e siamo sempre al punto di partenza». Voleva, disse, «essere seppellito vicino all’ippodromo per sentire l’ebbrezza della volata finale».

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Chissà che sbornia in questo weekend! E’ un traguardo per 14 corse di Gruppo 1, fra oggi e domani (più quattro meno importanti, ma il montepremi minimo di ciascuna è di 1 milione di dollari, il massimo di 6); è la quarantesima edizione della Breeders Cup, l’evento ippico che raduna alcuni fra i migliori cavalli e fantini del mondo. E c’è Dettori, il campione del ritiro-non-ritiro: gli americani, abitanti della sua nuova “sella promessa”, lo chiamano sui programmi ufficiali Lanfranco e non Frankie, come fanno gli inglesi (e tutti in Europa) da quando hanno capito con chi avevano a che fare, un “genius”, come lo ha definito una volta John Gosden, l’allenatore con il quale ha costituito la “connection” di maggior successo nel Regno Unito dopo che fu traumaticamente interrotta quella con gli sceicchi dalla giubba blu, i signori del Dubai, quando Dettori fu appiedato per mesi, una storia di cocaina.

Nel gossip, invece, lo paragonano a Tom Brady, superstar del football americano, anche lui oscillante fra gli annunci di addio e quelli di ritorno, in campo e no se è vero il ritorno di fiamma con la top model Gisèle Bundchen dopo una sbandata con Irina Shayk (curiosità sportiva: la prima, brasiliana, portò la bandiera a Rio 2016, la seconda, russa, lo fece a Sochi 2014).

Dettori sarà impegnato, fra cavalli americani e quelli venuti dall’Inghilterra, in nove occasioni. Bob Baffert, il più vincente e chiacchierato allenatore negli Usa (non può far correre i suoi cavalli a New York, questione di medicamenti borderline), gli affiderà due purosangue: è su di lui che Frankie ha puntato per vincere il Kentucky Derby a maggio.

Però i cavalli su cui Dettori conta di più sono i britannici, Inspirl e King of Steel. Con questo ha appena vinto, due settimane fa, le Champions Stakes ad Ascot, quella che è stata (ha detto) la sua ultima performance in Europa. Fino alla prossima…
Il campione sardo-milanese ha fin qui vinto, alla Breeders Cup, 14 volte su 118 tentativi, per un montepremi di 25.801.962 dollari (non tutti suoi: lavora a percentuale. Ma anche il contrattuale 8 per cento è abbastanza…).

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