La sfida è lanciata: Roma 2027. La candidatura dell’Italia per il Mondiale di atletica che si terrà a quarant’anni dall’edizione del 1987 è ufficiale. Oggi e domani, World Athletics, la federazione mondiale, è nella Capitale per valutare il dossier presentato dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL). In mattinata, il presidente della FIDAL Stefano Mei e il membro del Council di World Athletics Anna Riccardi hanno accolto a Roma la delegazione guidata da Antti Pihlakoski, a capo della commissione di valutazione.
Nel primo appuntamento, il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi ha incontrato la delegazione della World Athletics (WA) guidata da Antti Pihlakoski.
Dopodiché, la visita è proseguita con il sopralluogo allo stadio Olimpico, alla presenza dell’amministratore delegato di Sport e Salute Diego Nepi Molineris e del direttore dello stadio e del Parco del Foro Italico Andrea Santini. Oggi pomeriggio, invece, l’incontro con il sindaco capitolino Roberto Gualtieri. Infine, nella mattinata di domani ci sarà l’incontro con il presidente del CONI Giovanni Malagò.
«Siamo lieti di poter presentare alla commissione di valutazione il lavoro svolto negli ultimi mesi e le idee che pensiamo di poter sviluppare nella nostra candidatura per i Mondiali - le parole del presidente Fidal Stefano Mei -. Siamo di fronte a una sfida avvincente e stimolante, certamente non semplice, ma che potrebbe essere possibile grazie alla sinergia istituzionale toccata con mano in queste settimane. Avere l’onore di ospitare un evento così prestigioso sarebbe una vetrina straordinaria per l’atletica italiana e una possibilità unica per gli atleti azzurri». L’Italia ci riprova.
Quarant’anni fa, la seconda edizione della storia dei Mondiali di atletica si svolse dal 28 agosto al 6 settembre. Un’edizione caratterizzata non soltanto dai successi di alcuni atleti straordinari, come per esempio Edwin Moses, Stefka Kostadinova (tuttora primatista del mondo nel salto in alto femminile) e Jackie Joyner-Kersee, ma anche dalle polemiche, come in occasione del pasticcio sul salto “truccato” di Giovanni Evangelisti. L’Italia concluse la rassegna iridata al sesto posto nel medagliere con 5 medaglie: 2 ori (Maurizio Damilano nella 20 km e Francesco Panetta nei 3000 siepi), 2 argenti (Panetta nei 10.000 metri e Alessandro Andrei nel getto del peso) e un bronzo (Gelindo Bordin nella maratona).