Antonio Giuliani al Teatro Olimpico con "Peace": «C'è voglia di pace e di risate»

Antonio Giuliani al Teatro Olimpico con "Peace": «C'è voglia di pace e di risate»
di Andrea Andrei
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Martedì 25 Ottobre 2016, 08:55 - Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre, 13:12

Parlare di pace e riuscire a far ridere in un periodo come quello attuale non è cosa semplice. Anzi è un compito per pochi temerari. Oppure per veri comici, categoria alla quale senz'altro appartiene Antonio Giuliani, che infatti sarà in scena al Teatro Olimpico di Roma dal 26 al 30 ottobre con Peace, spettacolo scritto con il suo collaboratore storico, Maurizio Francabandiera.
«C'è una voglia sempre maggiore di pace racconta a Messaggero Tv non solo nel senso più universale del termine, ma anche nella quotidianità. Siamo presi da mille nevrosi, siamo in conflitto con tutto e tutti. E spesso siamo noi la causa del nostro malessere. Prendete una mattina qualunque, quando suona la sveglia: basterebbe alzarsi subito. E invece si rinvia e si finisce col fare tardi e perdere le staffe. Ci sono i figli da portare a scuola e quei vestiti che non si trovano mai quando ne abbiamo bisogno. Gridi a tua moglie dov'è la mia camicia? e ti risponde il vicino che nel frattempo sente tutto, perché i muri sono sottili, tanto che una volta ho piantato un chiodo e il quadro lo ha appeso lui in camera sua».
Giuliani passa dal racconto allo sketch senza accorgersene. Eppure ci si rende conto che il modo migliore per raccontare le folli giornate di ognuno di noi è proprio questo, una successione continua di drammi da sdrammatizzare. Ecco perché ridere, come al solito, è il miglior antidoto. Anche se a volte la realtà non ci aiuta, e Giuliani, romano che ogni giorni deve fare i conti con una città caduta in disgrazia, lo sa bene: «È proprio pensando a Roma che mi è venuto in mente di fare questo spettacolo».
Uno show che per il comico di Primavalle ha un significato particolare, visto che è l'ultimo lavoro teatrale dei suoi 40 anni: «Eh sì, l'11 gennaio compio 50 anni. È un traguardo che raggiungo con gioia: sono contento del mio lavoro, della mia famiglia e della mia vita. Certo però, che coltellata che m'hai dato ricordandomelo...».