Jodie Foster ora indaga tra i ghiacciai, True Detective 4 sarà ambientato in Islanda: la serie tv diventa (quasi) horror

L'attrice premio Oscar e la ex pugile Kali Reis dovranno risolvere il mistero della scomparsa dei tecnici da una stazione polare

Jodie Foster ora indaga tra i ghiacciai, tutto pronto per True Detective 4: la serie tv diventa (quasi) horror
di Ilaria Ravarino
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Mercoledì 28 Dicembre 2022, 07:17

REYKJAVÍK
C'è del marcio in Alaska, anzi in Islanda, dove in queste settimane e fino ad aprile si gira a pochi chilometri dalla capitale Reykjavík la quarta stagione della serie di culto True Detective, thriller soprannaturale creato nel 2014 da Nic Pizzolatto, e portato al successo dalla coppia di investigatori interpretati da Matthew McConaughey e Woody Harrelson. Trasmesso in Italia su Sky, True Detective 4 (sottotitolo: Night Country, cioè paese della notte) sposta per la prima volta il racconto da sempre ambientato al caldo, tra California e Louisiana - tra le nevi e i ghiacci dell'Alaska, ricostruiti sulle coste dell'Islanda e negli RVK Studios del regista islandese Baltasar Kormakur.

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Jodie Foster, tutto pronto per la 4a stagione di True Detective


Una vera e propria Cinecittà nordica inaugurata nel 2018 e scelta dalla produttrice HBO per ragioni logistiche (buio e ghiaccio non mancano) ed economiche, dato il costo estremamente conveniente dell'energia geotermica islandese, proveniente dal sottosuolo. «I nostri tecnici sono abituati a lavorare in condizioni climatiche estreme, l'energia non costa nulla e persino i pavimenti dei teatri di posa sono riscaldati. In più, non usiamo gas né russo né ucraino» spiega Kormakur, riuscito a portare nei suoi studi, con True Detective, la più grande produzione televisiva mai arrivata sull'isola. Qui è stata ricostruita anche la stazione polare da cui prende le mosse la quarta stagione, ambientata nel Natale 2023 e in onda non a caso per la fine del prossimo anno: «Quando la lunga notte invernale cala a Ennis, in Alaska recita il comunicato della HBO, che nei giorni scorsi ha trasmesso un primo teaser della serie - gli otto uomini che gestiscono la stazione di ricerca Tsalal Arctic Research Station svaniscono senza lasciare traccia». A risolvere il caso, come da tradizione, saranno due detective: il tenente Liz Danvers (la due volte premio Oscar Jodie Foster, 60 anni) e l'ex soldatessa Evangeline Navarro (Kali Reis, 36 anni), «impegnate ad affrontare il loro passato e le oscure verità che giacciono sotto il ghiaccio artico».

Verità non molto rassicuranti, a giudicare dalle foto di scena appese nel reparto scenografia, al secondo piano della cittadella di Kormakur: studi sulla mummificazione, corpi umani e animali contorti nel ghiaccio, sui volti smorfie mostruose ed espressioni innaturali. La serie, girata dalla messicana Issa López, e prodotta dal regista Barry Jenkins con Jodie Foster, è orfana per la prima volta del suo creatore Pizzolatto. E a distanza di otto anni dalla prima mistica stagione promette un deciso ritorno al soprannaturale, con il personaggio di Foster alle prese con un caso in cui la follia gioca un ruolo centrale. La sua casa, una baita di legno su due piani ricostruita negli studi di Reykjavík, racconta un personaggio trasandato, ossessionato dal lavoro, di simpatie democratiche (sulla porta gli adesivi di Obama): la cucina è sporca, i fascicoli dei casi abbandonati sul lavello tra scatole di latta e avanzi di cibo, mentre sul tavolo del soggiorno c'è un'agenda aperta. Sulle sue pagine spiccano scritte concentriche, in una grafia nervosa: «Non dormire mai, non dimenticare mai si legge non scordare la mano nera».

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La tenuta


Al fianco di Foster c'è l'attrice, ex pugile professionista e attivista dei diritti delle donne indigene Kali Reis, nei panni di un personaggio tosto: gli storyboard delle scene girate in Islanda la ritraggono in tenuta antisommossa, impegnata a gestire una manifestazione di minatori, e ancora in un flashback dalle tinte horror mentre parla nel deserto, con la divisa da marine, con un suo superiore dal volto dilaniato. Il luogo scelto per ambientare la storia è la città fittizia di Ellis con le sue sei location principali, la centrale di polizia, un ristorante, un fast food, un negozio di tatuaggi, un distributore di benzina e il posto che non può mancare in un thriller horror, anche nei ghiacci: il cimitero.

 

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