«Tale decisione - scrivono ancora i sindacati - viene giustificata con la necessità di continuare a garantire il pareggio di bilancio per i prossimi anni e per allineare l'organico ad altre realtà presenti nel nostro territorio nazionale».
Una decisione che però non è stata «accettata e condivisa» dalle organizzazione sindacali «sia nel metodo che nel merito» perché, «sul metodo - si legge nella nota - abbiamo contestato all'azienda il fatto che non ha adempiuto al rispetto della normativa contrattuale, in particolare all'articolo 3, che prevede un confronto preventivo con le Organizzazioni sindacali in riferimento alla determinazione delle piante organiche», e «sul merito abbiamo contestato il fatto che non si può continuare a garantire il livello qualitativo e d'eccellenza ad oggi raggiunto e riconosciuto in ambito nazionale e internazionale tanto da essere tra le fondazioni a statuto speciale, tagliando circa il 30% dell'organico».
Le organizzazioni sindacali hanno quindi chiesto ai vertici dell'Accademia di «sospendere il provvedimento del Cda ed iniziare un'interlocuzione sindacale per trovare soluzioni alternative che possano conciliare le esigenze di bilancio e il mantenimento dei livelli occupazionali e di qualità attuali».
I sindacati confermano lo stato di agitazione e ritengono «non più rinviabile un confronto con tutti i lavoratori di Santa Cecilia per analizzare la situazione aziendale e condividere eventuali azioni sindacali da mettere in campo nell'interesse di tutti i lavoratori e le lavoratrici di Santa Cecilia».
E annunciano infine l'indizione di un'assemblea di tutti i lavoratori dell'Accademia per «martedì 5 febbraio alle ore 16», conclude la nota.
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