I Quartetti per archi di Mozart
in due appuntamenti all'Argentina

I Quartetti per archi di Mozart in due appuntamenti all'Argentina
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Sabato 23 Febbraio 2019, 16:07
Due concerti mozartiani dedicati alla produzione dei Quartetti per archi di Mozart sono in programma per la Filarmonica Romana al Teatro Argentina domenica 24 (la mattina ore 11) e giovedì 28 febbraio (ore 21) con il titolo “Mozart in the Quartet”. Insieme al musicologo Sandro Cappelletto voce narrante, per l’esecuzione musicale ci si affiderà alla giovane formazione del Quartetto Guadagnini, tra i più promettenti gruppi cameristici d’Europa, nato nel 2012 e dopo appena due anni vincitore del premio Piero Farulli in seno al XXXIII Premio Franco Abbiati. Dal Quartetto di Lodi K. 80 a quelli Prussiani, dai Quartetti “Milanesi” passando per quelli celebri dedicati al maestro Haydn, Cappelletto (autore anche della recente pubblicazione proprio dedicata ai Quartetti mozartiani, edita da Il Saggiatore nel 2016) racconta la traiettoria dei ventitré quartetti per archi che Mozart compose dal marzo 1770 al giugno 1790, proiettandola sullo sfondo della Vienna del secondo Settecento: umori e ultimi fulgori del Secolo dei Lumi che va spegnendosi, si alternano così sulla pagina per dar conto delle ispirazioni e dei contrattempi, delle intuizioni e delle vertigini, di una tecnica straordinaria e del rapporto speciale che sempre Mozart sembrò avere con questo genere appena nato eppure già così diffuso. «Lungo quell’arco di tempo - prosegue Cappelletto - si svolge un percorso formidabile, con delle anticipazioni folgoranti già nei primi Quartetti, composti da un adolescente. Seguire lo sviluppo creativo di Mozart, ascoltarlo, indagarlo, significa anche rivivere un momento fondante nella storia della musica che amiamo. In pochi decenni, nella seconda metà del Settecento, il Quartetto per archi - un’invenzione totalmente europea, nostra, simultanea in tante città di tante nazioni - nasce, si consolida, si afferma e definisce come una forma musicale condivisa, con un suo forte valore identitario, musicale e simbolico».
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