Spoleto al via sotto il segno di Philip Glass in un abbraccio tra Occidente e Oriente. La sessantacinquesima edizione del Festival dei Due Mondi è iniziata ieri sera nell'incanto della Piazza del Duomo con la prima esecuzione europea dell'oratorio The Passion of Ramakrishna, affidato alla Budapest Festival Orchestra, formazione in residenza del Festival dallo scorso anno, diretta da Iván Fischer con la partecipazione del Coro dell'Orchestra di Santa Cecilia e i solisti Maria Stella Maurizi (Sarada Devi) e Peter Harvey (il narratore). Ha aperto la serata la Suite n. 4 in re maggiore per orchestra di Bach.
IL MISTICO
Composta nel 2006, la partitura del maestro del minimalismo americano riguarda la vita, la morte e la trasfigurazione di Sri Ramakrishna, mistico indiano dell'Ottocento. Una scelta felice e di respiro internazionale, fortemente voluta dalla direttrice artistica Monique Veaute, adatta per inaugurare il Festival sotto il segno della relazione e del dialogo tra culture solo apparentemente lontane, ieri sera avvolte dalla luce dorata della Piazza del Duomo finalmente affollata di pubblico felice di ritrovarsi e condividere le proprie emozioni come nelle edizioni pre-Covid. The Passion of Ramakrishna è stata eseguita per la prima volta nel 2006 ma fino a ieri non era mai stato eseguito in Europa. La partitura di Glass è affascinante e molto diversa dai suoi lavori analoghi degli anni Ottanta. La mano qui è leggera, anche se non mancano momenti di tensione. Il Prologo, con le sue fanfare degli ottoni che non sono tipiche di quest'autore e i brutali colpi di percussione testimoniano che avere a che fare con Ramakrishna ha obbligato Glass a guardare oltre i suoi soliti schemi compositivi. La scelta di affidare all'intero coro quello eccellente dell'Accademia di Santa Cecilia la voce del protagonista è vincente dal punto di vista musicale e poetico. In questo modo la massa corale ha dato l'impressione che Ramakrishna fosse davvero in sintonia con tutta l'umanità.
L'esecuzione è stata travolgente. La Budapest Festival Orchestra assieme al suo direttore e fondatore Ivan Fischer ieri sera hanno confermato di essere sinonimo di eccellenza artistica.
MUSICA DA CAMERA
La residenza dei musicisti di Budapest a Spoleto continua invece al Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi con una rassegna di musica da camera: per i concerti di mezzogiorno oggi e domani alle 12 eseguono la nuova trascrizione per ensemble dei Canti della lontananza di Gian Carlo Menotti commissionata dal Festival a Orazio Sciortino per omaggiare il Maestro dei Due Mondi , mentre gli appuntamenti pomeridiani di oggi e domani al Caio Melisso alle 17 portano in scena la serenata per tre voci e strumenti di Vivaldi La Senna festeggiante, capolavoro del repertorio barocco. Ancora musica in piazza Duomo, il 30, con il concerto della cantante portoghese Mariza che festeggia a Spoleto i suoi 20 anni di carriera. Maratona di appuntamenti fino al gran finale, il 10 luglio, con il concerto diretto da Pappano, musiche di Copland.