Spoleto/Christian De Sica:
"Mi prenoto per il Due Mondi 2017"

SPOLETO Da Christian De Sica già pronto per il  2017 a una spumeggiante Serena Autieri  con il suo "Grazie Spoleto", fino ad un esilarante Pino Insigno carico di  ricordi di quando aveva casa a La Spina di Campello. Ma anche momenti di commozione per la notizia della morte dell'attore Bud Spencer cui il pubblico ha dedicato una standing ovation. Serata intensa di emozioni al Festival dei 2Mondi per il Premio Siae con il concerto “Quando la musica racconta” lunedì sera al Teatro Romano, ideata dal presidente del consiglio di sorveglianza della Siae, Franco Micalizzi e organizzata dal produttore Niccolò Petitto. In programma le più belle musiche da film interpretate dagli stessi attori accompagnati da un’orchestra di 46 elementi e 6 coristi. Una nuova cifra, per la presenza al Festival della società italiana degli autori ed editori che accompagna la manifestazione ormai da otto edizioni. Sul palco si sono dunque alternati, oltre a De Sica, il trombettista Fabrizio Bosso, Serena Autieri e Pino Insegno insieme ai conduttori Giampiero Ingrassia e Serena Rossi. "Ho pensato di creare questo evento - spiega Micalizzi - perché è un dovere valorizzare la musica da film che spesso viene considerata un'ancella e invece dà un grande contributo al racconto: ho voluto sdoganarla qui al Festival". Protagoniste, dunque, le più belle colonne sonore dei film italiani. Quelle di Ennio Morricone, Carlo Rustichelli, Armando Trovaioli, Nicola Piovani e Nino Rota, Piero Piccioni, Luis Bacalov, Riz Ortolani, Franco Micalizzi e Manuel De Sica. Proprio a quest'ultimo, scomparso lo scorso anno (nel 2014 a Spoleto organizzò al Festival la retrospettiva dedicata al padre Vittorio) è stato dedicato il premio speciale, rivolto ai giovani compositori, andato alla ventenne Rita Ciancio. Dietro le quinte, Christian De Sica per il Festival del 2017 ha proposto a Giorgio Ferrara un nuovo spettacolo musicale, in corso di allestimento. "Me lo fai presentare a Spoleto?", ha chiesto l'attore al direttore artistico: “Certo”, ha risposto Ferrara.