“Siamo davvero sicuri?”, il terrorismo, l'immigrazione e la criminalità organizzata nelle interviste a Minniti e Gabrielli

“Siamo davvero sicuri?”, il terrorismo, l'immigrazione e la criminalità organizzata nelle interviste a Minniti e Gabrielli
di Cristiana Mangani
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Venerdì 6 Aprile 2018, 19:48 - Ultimo aggiornamento: 19:51
I terroristi islamici continueranno a colpire? E in che modo? Quali i rischi sul fronte della criminalità organizzata e dell'immigrazione? Sono queste le domande che Massimo Montebove, poliziotto e responsabile della comunicazione per il sindacato di polizia Silp-Cgil, e Antonella Marchisella, scrittrice esperta di terrorismo e sicurezza, hanno rivolto ad analisti e addetti ai lavori di massimo livello.

I due autori rispondono alle domande nel libro dal titolo "Siamo davvero sicuri?" (edizioni Laurus Robuffo), attraverso una serie di interviste ai vertici della sicurezza italiana - dal ministro dell'Interno Marco Minniti al capo della Polizia Franco Gabrielli fino all'ex procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti -, a sociologi, psicologi, tra i quali il professore della Luiss Alessandro Orsini, che smonta i luoghi comuni sulla sicurezza, lo psichiatra e psicoanalista Sarantis Thanopulos, che analizza la mente dei terroristi, il docente universitario di demografia Gian Carlo Blangiardo, docente universitario di demografia, che analizza il rapporto sicurezza-immigrazione, l'esperto statunitense John Horgan, che affronta il fenomeno dal punto di vista internazionale, il segretario del Silp-Cgil Daniele Tissone, che delinea il ruolo delle forze di polizia.

«Oggi nessun nessun Paese può considerarsi totalmente al sicuro dalla minaccia terroristica - dice a Montebove e Marchisella il ministro Minniti - e questo perché il livello di prevedibilità degli attentati è via via diminuito nel tempo fino ad arrivare a quello che definisco rischio a prevedibilità zero».

«Dobbiamo essere consapevoli - sottolinea invece nell'intervista Gabrielli - che viviamo all'interno di una minaccia terroristica, insidiosa e duratura».

Il libro delinea un quadro sul razzismo, ma anche sulla criminalità organizzata e i suoi affari. A questo proposito, il dialogo è con l'ex procuratore nazionale Roberti che si sofferma sulla forza della 'Ndrangheta, che oggi è rispetto al passato.
Mentre «Cosa nostra e camorra stanno tentando di riappropriarsi degli spazi perduti, in Italia e all'estero, soprattutto sul piano finanziario e imprenditoriale».
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