L’America è stata scoperta dagli antichi romani? Sull’Isola di Oak un ritrovamento che potrebbe riscrivere la storia

Foto della spada ritrovata da investigatinghistory.org
di Ida Artiaco
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Venerdì 18 Dicembre 2015, 15:30 - Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio, 13:51
Una sorprendente inchiesta partita dall’Isola di Oak, a sud della regione della Nuova Scozia in Canada, potrebbe riscrivere la storia dell’America. Secondo un gruppo di ricercatori, infatti, il Nuovo Continente sarebbe stato scoperto molto tempo prima del 1492, anno in cui Cristoforo Colombo giunse nell’odierna San Salvador. Addirittura, l’impresa sarebbe stata compiuta dai romani almeno mille anni prima del viaggio dell’esploratore genovese.
Come riporta il giornale Boston Standard, alcuni esperti, che lavorano per un programma tv di History Channel, avrebbero trovato proprio nei pressi dell’Isola di Oak i resti di una nave di origine romana, che con tutta probabilità visitò quelle terre già durante il primo secolo se non prima. La loro intuizione sarebbe confermata dal ritrovamento di un spada, sempre appartenente agli uomini dell’impero nel territorio oggi canadese. Pur non essendoci alcuna conferma di queste che per il momento restano solo ipotesi, si riaccende la curiosità degli storici per uno degli eventi più importanti della storia del mondo.
L’Isola di Oak è in realtà al centro di una pluriennale caccia al tesoro, cominciata nel 1975, che ha ispirato il programma televisivo in onda su History Channel e giunto alla terza stagione. Jovan Hutton Pulitzer, che ha guidato lo show, e si è confrontato con gli accademici della “Ancient artefact Preservation Society”, ha ora pubblicato un documento in cui rimette insieme tutti i pezzi del puzzle per confermare la presenza romana sull’isola molto prima dell’avventura di Cristoforo Colombo e dei suoi uomini.
“La spada da cerimonia è venuta dal relitto, è al 100% un artefatto di epoca romana”, ha dichiarato al Boston Standard. La spada, secondo il suo racconto, sarebbe stata trovata da un paio di pescatori, padre e figlio, alcuni decenni fa, ma il fatto non sarebbe mai stato svelato per paura delle sanzioni riguardanti i cacciatori di tesori abusivi del Canada. Una volta venutone a conoscenza, Pulitzer ha effettuato alcuni test sull’oggetto con un analizzatore XRF, che ha confermato la presenza su questo delle stesse proprietà metalliche, con tracce di arsenico e piombo, di altri manufatti romani.
“Il relitto è ancora lì e non è stato mai portato alla luce – ha concluso -. Siamo riusciti ad individuarlo e a osservare come si tratti, senza ombra di dubbio, di una nave romana. Purtroppo non sarà facile farsi dare un permesso di scavo dal governo della Nuova Scozia”. A sostegno della sua tesi, c’è anche la scoperta nel tempo di altri oggetti di epoca romana sull’isola, tra cui monete d’oro, un fischietto di un legionario nel 1901, e resti di piante usate per condire cibo e prevenire lo scorbuto. Che sia giunto il tempo di ristampare i libri d storia?