Uffizi, il direttore Schmidt: «Resto fino al 2019. Per il futuro, in Italia, non si sa niente»

Uffizi, il direttore Schmidt: «Resto fino al 2019. Per il futuro, in Italia, non si sa niente»
di Laura Larcan
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Lunedì 1 Ottobre 2018, 15:09
Del doman non v'è certezza. Almeno nei musei italiani. Sembra essere questo il refrain per molti direttori dei musei big d'Italia promossi all'autonomia gestionale dalla riforma statale dei Beni culturali. Ne sa qualcosa il tedesco Eike Schmidt, dal novembre 2015 alla guida degli Uffizi, istituzione top del Bel paese, che riesce a competere con i musei internazionali. Una guida solida, quella di Schmidt, all'insegna della modernità, della qualità, dell'innovazione, premiata dal pubblico, dalla critica e dai premi internazionali. Eppure, Schmidt ha già scritto il suo futuro da top manager della cultura, pronto a sbarcare a Vienna alla guida Kunsthistorisches Museum, appena scaduto il mandato nel capoluogo fiorentino.

Ne ha parlato proprio oggi 
intervenendo, con la sua ormai proverbiale simpatia, a "Si Può Fare" su Radio 24. «Di sicuro rimango fino all'anno prossimo», quanto al restare oltre «beh, dovrei parlarne con gli austriaci. Ma finora in Italia non si sa ancora niente». Alla domanda sul perché ha deciso di andare a dirigere il Kunsthistorisches Museum di Vienna, Schmidt ha risposto che «il museo austriaco ha una delle più grandi collezioni di arte al mondo insieme ai Vaticani e al Louvre. E poi sappiamo solo da pochi mesi che in Italia è legale avere dei direttori stranieri per i musei italiani. Questa è stato deciso a giugno dal consiglio di Stato. La politica però non ha ancora fatto passi avanti. Nessuno dei direttori nominati nel 2015 sa ancora se sarà rinnovato il concorso».

Una fase di incertezza che pesa come uno spettro sui direttori, come lascia intendere Schmidt. «Gli austriaci sono stati più veloci. Ora però io amo molto Firenze e quindi non escludo niente. Potrei tornare». E sì che in tanti, a Firenze, sognano il rinnovo del contratto per Schmidt e un raddoppio della permanenza del super-direttore al timone degli Uffizi. Per meriti dirigenziale e capacità amministrativa. 

Sulle domeniche gratis, Scmidt ha poi spiegato di condividere la scelta del nuovo ministro di lasciarle in bassa stagione: «Agli Uffizi in alta stagione il 90% dei turisti sono stranieri che avrebbero pagato l'ingresso comunque (o che lo pagano alle agenzie lo stesso anche se l'ingresso è gratis). In bassa stagione invece il 60/70% sono italiani e quindi la domenica gratis è un giusto incentivo per gli italiani e per i residenti».

Ha poi parlato del progetto, da completare, sull'accorciamento delle code: «Siamo migliorati su molti punti - ha detto Schmdt -.
Stiamo portando avanti il progetto pilota con l'Università dell'Aquila, un algoritmo per aiutare la gestione delle code. Possiamo prevedere l'arrivo di molti visitatori ed evitare l'affollamento. I tempi di attesa sono migliorati, l'algoritmo funziona, adesso dobbiamo inserirlo nel funzionamento ordinario della biglietteria».
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