Nel 2003, in occasione della prima edizione dell’iniziativa, i voti raccolti furono 24.200; oggi, a distanza di sedici anni e con oltre il 9.100% di voti in più, il censimento del Fai è diventato uno degli strumenti di coesione sociale più sorprendenti del nostro Paese.
Un rito collettivo in grado di convogliare le speranze e l’impegno di tanti singoli cittadini e comunità intorno a piccole e grandi bellezze d’Italia da salvare perché in pericolo o fortemente compromesse, da proteggere perché in degrado o semplicemente da far conoscere perché poco note ai più. Quello che ne emerge è una preziosa mappatura spontanea di luoghi tanto diversi tra loro quanto amati, fatta di paesaggi e di palazzi storici, di chiese e di fiumi, di castelli e di borghi, di ville e di botteghe storiche, di giardini e di sentieri, che rende “visibile” il sentimento profondo che lega le persone ai territori.
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