Eclettica ed eccentrica, Alessia Fani usa le forme e i colori per trasmettere messaggi ironici e graffianti. Ma non solo. Dalle sue battaglie femministe al puro divertimento dello spirito, spazia dai quadri all'animazione digitale, dagli oggetti di uso quotidiano che diventano opere d'arte originalissime e ricche di pathos alle caricature più fantasiose fino alle installazioni in movimento. Esprime creatività e amore per tutte le forme di vita, con gli animali spesso al centro delle sue opere e i monumenti del passato, la storia di Roma e dell'umanità che fanno da sfondo a un messaggio pieno di inquietudine ed emozioni.
Ora porta in mostra ad Arezzo nove tra i suoi dipinti più recenti, al Circolo degli Artisti (corso Italia 108), dal 22 al 28 giugno, per «mettere in scena il colore», spiega, «lasciando fuori tutto ciò che è figurativo e consentire a chiunque di spaziare con la propria fantasia in un mondo onirico universale».
Toscana di origine (di Bibbiena) e romana di adozione, lavora tra il suo studio sul Tevere e la sua dimora nella campagna aretina. In mostra, questa volta, espone tele realizzate con antiche tecniche e pigmenti naturali, a cominciare dalle terre colorate fissate con colle di lapin. Non sono la precisione e il tratto geometrico dell'architetto a dominare bensì il gesto automatico e istintivo tipico della tradizione zen, per arrivare a composizioni che sembrano immensi prati, campi fioriti, cieli sconfinati, ma anche scenari creati da un caleidoscopio o immagini disallineate che inevitabilmente si ricompongono in un ordine infallibile.
Borsa di studio a Praga per sperimentare l'animazione grafica negli anni '70, Alessia Fani diventa illustratrice e vignettista per il quotidiano femminista Effe, il giornale Strix e altri.
E adesso? «Non ho idea di quel che farò», risponde con un sorriso Alessia Fani. «L'unica cosa che so è che non c'è limite al divertimento».