A fine corsa, Alasdair e suo padre Richard, sono stati accolti dall'applauso di un nutrito gruppo di simpatizzanti, tra cui alcuni familiari, qualche poliziotto e diversi dipendenti della metro. «Sono un po' stanco, ma orgoglioso e felice» ha detto il ragazzo al Guardian. «Nel 2013 i dottori diagnosticarono un linfoma a mio fratello, ma dopo diversi cicli di trattamento, purtroppo, ci ha lasciato. Ho accettato questa sfida nella speranza di poter dare ai malati di tumore al sangue una possibilità in più». «Sono stati tutti molto gentili e affettuosi con noi» ha aggiunto Richard Clift «Alasdair è stato trattato come una star e il personale del Transport For London non ci ha mai abbandonati». Alcuni passeggeri hanno insistito per effettuare donazioni durante il viaggio, con grande commozione dei Clift. All'arrivo Mark Wild, direttore della London Underground, ha consegnato al tredicenne un attestato speciale di partecipazione all'impresa. «Siamo molto fieri delle sue capacità organizzative perchè non ne sapevamo assolutamente nulla e ha organizzato tutto da solo» ha aggiunto la madre sorridendo con gli occhi lucidi.
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