Shiva, dalla rivalità con Rondo da Sosa all'arresto. Le armi e il sostegno dei colleghi rapper: cosa sappiamo, dal dissing ai machete

Venerdì 27 Ottobre 2023, 12:05 - Ultimo aggiornamento: 13:28

Le parole del gip

«Questa circostanza dimostra che i due gruppi rivali per ragioni connesse all'attività musicale da loro praticata, come ammesso dallo steso Luca Arrigoni (fratello di Shiva, ndr), volevano condividere sui social network l'aggressione in corso». Un frame mostra Shiva che rovista con la mano destra all'interno del suo zaino ed estrae l'arma da fuoco, quindi le due vittime e l'amico che scappano mentre il 24enne spara cinque colpi e colpisce, in modo non grave, i due fuggitivi. Le intercettazioni telefoniche confermano che Shiva aveva un'arma (deve rispondere anche di porto abusivo di ama da fuoco ed esplosioni pericolose) e le immagini certificano che ha sparato per uccidere «con freddezza» due persone con le quali «aveva avuto precedenti episodi violenti e che molto probabilmente si sono avvicinati per aggredirlo», si legge nell'ordinanza. «L'intento omicidiario di Andrea Arrigoni, già evidente dalla visione delle immagini che riprendono lo stesso che punta, saldo sui piedi e braccia tese, l'arma ad altezza uomo, è suffragato anche dai rilievi effettuati da personale del locale Gabinetto regionale di polizia Scientifica». L'episodio, conclude il gip, va inquadrato «nel più ampio contesto di una faida tra gruppi musicali gravitanti nel mondo rap-trap: la Milano Ovest - Santana Gang riferibile al cantante Shiva e la Seven Zoo - Ssg di cui Rondo da Sosa è il membro di spicco». La Squadra mobile guidata da Marco Calì ha documentato due episodi in cui le distinte fazioni si sono fronteggiate, «alzando sempre di più il livello dello scontro»: prima una minaccia, poi una vera rissa rispetto alla quale i due gambizzati probabilmente avrebbero voluto vendicarsi. «La pericolosità sociale di Shiva, ('qualsiasi cosa succede li spacchiamo tutti di botte, hai capitò) emerge nitidamente dalla sua condotta durante e dopo i fatti per i quali si procede» conclude la gip Donadeo.

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