Rosso impero, rosso moda: porfido egiziano dall’antico al Barocco

Giovedì 1 Febbraio 2024, 16:18 - Ultimo aggiornamento: 16:19

La Coppia di vasi baccellati

Nella Roma barocca il porfido rosso conobbe crescente successo. Le botteghe romane soddisfavano inoltre l’esigente committenza d’oltralpe, destinando sculture, urne, vasche e rivestimenti parietali alla più suntuose dimore europee, come quelle dei cardinali Richelieu e Mazarin, del re di Francia Luigi XIV e di esponenti delle varie casate. Straordinario esempio di questa produzione è la Coppia di vasi baccellati, con presa del coperchio a forma di ghianda, parte della collezione permanente di Casa Museo Zani.

Oggetti e complementi d’arredo sovente erano ricavati da elementi architettonici, come colonne e parti di monumenti romani. Ne è un esempio la Testa di giovane fauno della Collezione Santarelli, verosimilmente una rielaborazione della metà del sec. XVII di un blocco porfiretico erratico. Nella produzione di vasi, giare e anfore, così come nei ritratti di Fauni e Satiri, la scelta d’impiegare la pietra rossa poteva riferirsi al vino dei banchetti dionisiaci.

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