Rino Gattuso, «l'ex calciatore pagò tremila euro per il pizzo alla 'ndrangheta», il padre e la sorella erano minacciati: le intercettazioni telefoniche

Domenica 4 Febbraio 2024, 08:03 - Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 09:14

Le intercettazioni e il ruolo di Rino Gattuso

Scrive ancora il Corriere della Sera: «Dopo il primo attentato, Ida Gattuso non ha risposte. Non sa chi e perché qualcuno le ha incendiato l'auto. Solo dopo numerose domande rivolte all'ex marito conosce la verità. Vive nella paura, ha due figlioletti. Per questo va dai carabinieri». Comprende che gli uomini della 'ndrangheta colpiscono lei perché è un obiettivo facile. Suo padre vive in una casa blindata, iper protetta e parcheggia la sua auto nel garage. L'indagine va avanti. Da intercettazioni telefoniche i carabinieri scoprono che ci sarà un pagamento. E qui entra in gioco il ruolo che avrebbe avuto Rino Gattuso. L'incontro per «estinguere» il pizzo avviene in un bar di Schiavonea, il 10 gennaio. Nel locale c'è Abbruzzese. Attende l'emissario. Che arriva e gli consegna 2.300 euro, che secondo l'accusa è la seconda tranche dei 3 mila richiesti. L'emissario è Salvatore. È un amico fidato di Rino Gattuso.

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