Autonomia, caos fondi. Soldi extra per il Nord con la ripartizione Irpef alle Regioni

Giovedì 2 Febbraio 2023, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 07:57

Energia, babele di regole con in corso la guerra del gas

Nel lungo elenco di 23 competenze che le Regioni possono chiedere allo Stato di gestire, ci sono anche la «produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia». Quasi un ossimoro. Una contraddizione in termini. Spacchettare quello che per definizione dovrebbe essere gestito unitariamente, come un gasdotto o un elettrodotto. Le Regioni potranno decidere le procedure di Via, le valutazioni di impatto ambientale, se autorizzare nuove ricerche ed esplorazioni, persino se trattenere gettito sul territorio, come aveva fatto il Veneto nelle pre-intese del 2019, dove aveva ottenuto di poter trattenere gli incassi delle accise del rigassificatore Lng Adriatic, il più grande in Italia, in grado di fornire al Paese 9 miliardi di metri cubi l’anno. Se ogni Regione potesse avere competenze della rete “nazionale”, di nazionale resterebbe davvero ben poco. Ci sarebbe una babele di regole in grado di bloccare qualsiasi investimento e qualsiasi progetto. Con l’aggravante che siamo in piena crisi del gas.

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