Guardrail, cos'è e perché si chiama così: significato, traduzione ed etimologia della parola presa in prestito dall'inglese

Mercoledì 4 Ottobre 2023, 18:41 - Ultimo aggiornamento: 18:54

L'etimologia e "gli ostacoli" della parola

Tra le parole "prese in prestito" dall'inglese, «guardrail» è una delle più dibattute. A più di sessant'anni dal suo ingresso nella nostra lingua, le proposte per la sua sostituzione sono state tutte bocciate. Non sono piaciuti infatti i termini «guardastrada», «guardavia», «sicurvia» e «paracarro», difficilmente reperibili nei dizionari contemporanei. Sulla carta, però, ci sono due ostacoli degni di nota legati alla parola. Il primo è la pronuncia non semplicissima, che spesso viene adattata con guàrda ràil e che però si ferma a livello fonetico senza raggiungere quello grafico. Il secondo, invece, è legato alla traduzione. Il composto ha infatti una parte più semplice e una più oscura: mentre ci è familiare quel "guardare" nel senso di "dare protezione", piuttosto oscuro sembra invece quel "rail".

Il realtà il termine "rail" risalirebbe al 1860, nel periodo di piena espansione delle strade ferrate. Il guard-rail era infatti la protezione esterna dei binari nelle strade ferrate, in opposizione alla guide-rail che veniva invece sistemata tra i binari. "Rail" era quindi una sbarra, una guida. Una parola che deriva dal latino, dove il termine «regula» indicava un pezzo dritto di legno, che a sua volta derivava da «regere», ovvero guidare, raddrizzare. Ora il termine inglese indica una protezione più generica, una balaustra, un parapetto, fino a diventare anche la barriera ai bordi delle strade.

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