Dimitri Fricano, scarcerato perché obeso: il peso, le sigarette, le apnee notturne, così il killer di Erika Preti (condannato a 30 anni) è uscito dal carcere

Sabato 11 Novembre 2023, 09:06 - Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 00:43

Le motivazioni della scarcerazione

«Non è in grado - scrivono - di assolvere autonomamente le proprie necessità quotidiane e ha bisogno di un'assistenza che non è possibile dispensare nell'istituto». Una dieta adatta, per esempio. Nel corso delle indagini si disse che Fricano scatenò la sua furia omicida su Erika dopo un banalissimo litigio. L'uomo sostenne di essere innocente e si decise a confessare solo un mese dopo, quando ormai tutti gli indizi stavano convergendo contro di lui. Nel 2020 la Corte di appello di Cagliari gli inflisse 30 anni.

Una pena che lui stesso, scrivono i giudici di sorveglianza, riconosce come "equa". Però afferma di non ricordare nulla del delitto. Quella con Erika, a suo dire, era una relazione "appagante", e non riesce a spiegare perché ha ucciso la donna. «Con il tempo - è il parere degli psicologi che lo seguono - si è abituato ad attribuire la causa ai problemi mentali di cui soffre». E quando ne parla, manifesta «un grande senso di colpa» nei confronti di Erika, della sua famiglia e pure dei propri genitori «per le critiche che hanno ricevuto».

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