Dove è stato trovato il corpo
Inizialmente risultava molto singolare che la salma della donna. 51 anni, sposata, due figlie, fosse stata individuata dai giornalisti dopo essere sfuggita per dieci giorni a decine di rappresentanti delle forze dell'ordine e di volontari che pure si erano avvalsi dell'impiego di cani e di droni e di termoscanner che avevano perlustrato tutta l'isola, anche le zone interne meno frequentate. In campo anche speleologi e marina della guardia costiera. E' vero che la zona a sud dell'isola, tra Serrara Fontana e Sant'Angelo, è ricca di anfratti, grotte scavate nel tufo, vecchi ricoveri abbonandanti dai pastori e da una folta vegetazione, ma il cadavere, alle fine, era in pratica sul ciglio di una strada, via Succhivo, a 300 metri dalla Panda chiara che Antonella Di Massa aveva parcheggiato il 17 febbraio per poi passare, a piedi, cappuccio della giacca a vento rialzato, busta di plastica nella mano destra, davanti a una telecamera di sorveglianza.
E anche i proprietari del terreno hanno ribadito che nei giorni scorsi lì non c'era proprio niente. Ma dove ha trascorso 10 giorni Antonella Di Massa visto che la morte non sembra risalire a più di 24 ore prima del ritrovamento? Si è nascosta da sola oppure è stata ospitata da qualcuno? Di certo non ha lasciato l'isola. E le tracce di un eventuale periodo così lungo trascorso alla macchia, o in un rifugio di fortuna, sarebbero assai evidenti: non serve nemmeno l'autopsia per notarle. I carabinieri e il medico legale avrebbero inoltre rilevato la presenza di ecchimosi sul cadavere, compatibili, per ora, sia con una caduta sia con percosse. Solo l'autopsia potrà chiarire questo dubbio così come quello che indica un malore come causa della morte. Al momento, inoltre, non viene data molta importanza a una sacco nero di plastica trovato vicino alla salma.