Angelo Izzo, il mostro del Circeo: «Gli autori dei femminicidi? Sono dei miserabili. Io ho stuprato e ucciso donne ma per me era come rubare»

Sabato 11 Novembre 2023, 09:53 - Ultimo aggiornamento: 21:20

Il codice del killer


«Credo di aver avuto sempre un mio personalissimo codice. Un tempo ero orgoglioso di essere stato un estremista di destra romano degli anni Settanta. Mi piacevano molto i marsigliesi di Albert Bergamelli e la “banda delle belve” di Paolo Oldofredi ma ora di quel mondo non c’è più niente. Anche la malavita romana è finita. Deboli, drogati e sempre pronti a tradirsi. Non parliamo di camorristi e mafiosi. Sono gente che a parole dà un valore sacro al vincolo associativo, nella realtà fratelli di sangue si sgozzano per un malinteso o per una partita di droga, ci sono picciotti abbagliati dal denaro che cambiano continuamente bandiera, boss in rapporti con i servizi segreti. Per non sembrare un vecchio nostalgico di tempi e regole che magari esistevano solo nella mia testa devo dire che mi piacciono i cinesi e i nigeriani, ragazzi seri».

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