Aerei-spia russi da 350 milioni di dollari abbattuti sul Mar d'Azov: missili ucraino-americani o fuoco amico? Mistero sulle sorti del generale Oleg Pchela

Martedì 16 Gennaio 2024, 13:17 - Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio, 08:41
Mistero nel Mar d'Azov: i due giganti dell'aria russi (A-50 e Il-22 da 350 milioni di dollari) abbattuti da missili ucraini-americani o dal fuoco amico?
di Paolo Ricci Bitti
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L'unica cosa certa è che le forze aerospaziali russe hanno subito un colpo durissimo nel teatro della guerra scatenata contro l'Ucraina, ma la batosta (costata almeno 17 vittime, forse una anche di altissimo grado e prestigio, e 350 milioni di dollari) potrebbe persino essere doppia se verrà confermato che i giganteschi Beriev A-50 e l'Il-22 sono stati abbattuti dal "fuoco amico"? Ovvero un clamoroso errore degli stessi russi.

Non sarà facile stabilire la verità perché a entrambe le parti, Ucraina e Russia, fa comodo la versione già diffusa da Kiev. Sono state, in altre parole, le forze armate ucraine a tirare giù il moderno e costosissimo aereo-spia quadri-jet A-50 "Bumblebee" (con 15 persone a bordo) e a danneggiare pesantemente l'attempato quadrimotore turboelica Il-22 M sul Mar d'Azov. Il primo, matricola RF-50601, ora in fondo al poco profondo mare, vale 300 milioni di dollari e fa parte di una rarefatta flotta (da 10 a 15 esemplari) di velivoli ad altissimo contenuto di tecnologia che già l'anno scorso ha perso un "pezzo" distrutto a terra in una base della Bielorussia da un drone ucraino del valore di 20mila dollari. Un raid dal bilancio costi/ricavi decisamente conveniente per le truppe di Zelinsky.

L'Il-22 M, elaborazione di un aereo passeggeri degli anni Sessanta, del valore di una cinquantina di milioni di dollari, sempre dedicato alla ricognizione, al pattugliamento e alla guerra elettronica, sarebbe stato danneggiato nello stesso cielo del Mar d'Azov ma il pilota è poi riuscito a rientrare alla base: due degli 11 componenti dell'equipaggio sarebbero morti.

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