Ludopatia, quando il gioco diventa una patologia: cos'è e quali sono i sintomi della dipendenza

Mercoledì 18 Ottobre 2023, 17:55 - Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 14:13
I dati

I tassi più elevati di ludopatia si riscontrano negli adolescenti e negli studenti universitari: l'inizio tipico della ludopatia sembra apparire nella prima adolescenza per i ragazzi e più tardi per quanto riguarda le donne. Il decorso spesso può essere insidioso: può capitare che chi ne soffre "giochi" per anni in modo socialmente accettabile per poi precipitare nell'eccesso a causa ad esempio di un fattore stressante. L’impulso e l’attività di gioco d’azzardo generalmente aumentano infatti durante periodi di stress o di depressione.

Come si legge nel Manuale diagnostico dei disturbi mentali, la modalità del gioco può essere regolare o epsiodica, ma decorso del disturbo è tipicamente cronico.

I sintomi

Per diagnosticare la ludopatia è necessario che vengano rilevate quattro o più delle seguenti condizioni entro un periodo di 12 mesi:

- Bisogno di giocare quantità crescenti di denaro per ottenere l’eccitazione desiderata.
- Irrequietezza o irritabilità se si riduce o si sospende il giocare.
- Ripetuti sforzi infruttuosi per controllare, ridurre o smettere di giocare.
- Presenza di pensieri persistenti inerenti il gioco
- La persona gioca quando si sente a disagio (es.: indifeso/a, colpevole, ansioso/a, depresso/a).
- Dopo aver perso denaro (anche cifre ingenti) spesso torna a giocare per ritentare (”rincorrere” le proprie perdite).
- Presenza di menzogne per occultare l’entità del coinvolgimento nel gioco.
- Compromissione delle relazioni significative, problemi sul lavoro o con lo studio a causa del gioco.
- Richieste ad amici e parenti per procurarsi il denaro necessario a risollevare situazioni finanziarie causate dal gioco.


Tipologie di giocatori

Nel 1984 lo psichiatra Robert Custer ha individuato 5 tipologie di giocatori d’azzardo:

Professionisti: si mantengono giocando d’azzardo, considerano il gioco una professione come un’altra per mantenersi economicamente. Non sono dipendenti in quanto non perdono il controllo sull’attività e ne controllano l’evolversi sia dal punto di vista economico che temporale.
Antisociali: si servono del gioco d’azzardo per ottenere denaro in maniera illegale
Sociali occasionali: il gioco è considerato una forma di divertimento e di socializzazione, non interferisce con gli obblighi familiari, sociali e lavorativi.
Per fuga e per alleviamento: questa tipologia gioca per trovare sollievo alle sensazioni di ansia, depressione, rabbia, noia o solitudine, il gioco provoca loro un effetto analgesico invece che euforizzante.
Compulsivi: hanno perso il controllo sull’attività di gioco. Questo diventa l’unico pensiero fisso e prende il sopravvento sulle relazioni familiari, sociali e lavorative..

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