Circa il 30% dei pazienti con artrite reumatoide e il 40% con artrite psoriasica non segue correttamente la terapia, con alto rischio di persistenza e aumento dell’infiammazione e di conseguente comparsa di disabilità, oltre che di un importante aumento dei costi.
È quanto emerso al congresso dell’Eular, European Alliance of Associations for Rheumatology, svoltosi a Milano alla presenza di oltre 12.500 reumatologi da tutto il continente. La mancata aderenza alla terapia nasce principalmente da una scarsa comunicazione medico-paziente, che comporta preoccupazioni spesso infondate nei malati (5 milioni le persone che soffrono di artriti) rispetto ai possibili effetti collaterali e la convinzione che l’interruzione o la temporanea modifica delle terapie non abbia conseguenze sulla risposta. L’elevato livello della nostra ricerca scientifica permette un costante miglioramento delle terapie e dei loro livelli di tolleranza, con aumento della qualità di vita dei pazienti e diminuzione delle disabilità connesse alle patologie: se non è possibile guarire una malattia cronica siamo però in grado di bloccarne l’attività, grazie a molteplici soluzioni in grado di ottenere risposta da pazienti.
*Presidente Nazionale Società Italiana di Reumatologia