Roma, agli agenti mazzette per evitare controlli: 6 vigili rischiano il processo. Hanno ricevuto denaro, buoni benzina e prosciutti

Sotto inchiesta anche i titolari di un studio di geometri: «Soldi per oliare le pratiche»

Mazzette per evitare controlli: 6 vigili rischiano il processo. Gli agenti hanno ricevuto denaro, buoni benzina e prosciutti
di Michela Allegri
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Mercoledì 30 Novembre 2022, 22:58

Contanti, favori, ma anche regali: dai buoni carburante alle cene offerte, dai prosciutti a quelli che venivano definiti nelle intercettazioni «pensierini» di Natale. Ora cinque agenti della Polizia locale del gruppo Tuscolano, un funzionario del VII Municipio e due imprenditori rischiano di finire sul banco degli imputati con l’accusa di corruzione. Il pm Carlo Villani, titolare del fascicolo, ha firmato una richiesta di rinvio a giudizio nei loro confronti. Favori e bustarelle servivano per oliare le pratiche dei clienti dello “Studio tecnico Mari”: nei confronti dei due titolari, Bruno e Cinzia Mari, fratello e sorella, si procede in un altro fascicolo, visto che il primo ha chiesto di patteggiare. Gli agenti, per l’accusa, avrebbero ottenuto soldi - circa 200 euro a pratica -, oltre a diversi regali, e in cambio avrebbero rivelato in anticipo le ispezioni programmate in locali e ristoranti, e avrebbero anche chiuso un occhio sulle irregolarità riscontrate, fingendo di non vedere arredi non a norma e insegne abusive. A rischio processo c’è anche Roberto Mancinelli, funzionario dell’Ufficio edilizia e ispettorato edilizio del VII municipio, che avrebbe ottenuto pagamenti dai fratelli Mari per assicurare «il buon esito» di alcune pratiche, come si legge nel capo di imputazione. Tra i clienti aiutati - nessuno di loro è indagato, perché il favore illegale veniva fatto ai geometri che gestivano le pratiche - ci sono due componenti della famiglia Casamonica e l’Hotel Palacavicchi, ma anche un fruttivendolo, un B&B e un carrozziere.

LE CONTESTAZIONI

I vigili finiti sotto inchiesta con accuse che vanno dal falso alla corruzione, sono Ciro Della Porta, Simonetta Pompei, Claudio Fleres, Salvatore Fortunati, Claudio Tacchilei e Paola De Simone (gli ultimi due devono rispondere solo di falso, in relazione a un verbale). Fleres e Fortunati, sono accusati anche di peculato: avrebbero utilizzato l’auto di servizio - si legge negli atti - per raggiungere «l’area commerciale denominata Palacavicchi per un asserito scambio di auguri di Natale» con un collaboratore dell’imprenditore Giancarlo Cavicchi, dal quale ricevevano buoni benzina. Un ristoratore cinese, invece, avrebbe saputo in anticipo che nel suo locale avrebbero dovuto svolgere delle ispezioni. In cambio, avrebbe fatto a uno dei vigili diversi regali, compresi un prosciutto e cene gratis nel suo ristorante.
A incastrare gli indagati, video e intercettazioni telefoniche e ambientali. Le conversazioni captate dai finanzieri sono diverse: «Sono venuti i vigili in ufficio… vengono a pijà i soldi», diceva uno degli indagati.

E ancora: «Ho incassato 100 euro, ne ho spesi 2mila». In un’altra conversazione uno dei tecnici affermava: «I vigili li abbiamo tappati». E nel chiedere la parcella al cliente specificava: «Sarebbero mille euro in più… e ci stanno i soldi che ho dato al vigile». Il denaro extra spesso veniva usato per fare shopping. Il 19 giugno 2020, la Pompei, parlando con Della Porta, diceva: «Me so spesa subito i 100 euro… un reggiseno e due mutande da costume: 70 euro. Poi me serviva un paio de scarpe nere e c’erano pure gli sconti».

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