Gli “onorevoli” in ritardo, perfino collegati dal divano

Gli “onorevoli” in ritardo, perfino collegati dal divano
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 14 Gennaio 2021, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 00:48

Per molto meno certi presidi hanno strigliato gli alunni a lezione dal pc di casa: ora che siete collegati dal sofà o dalla cameretta – era il senso della ramanzina - non avete scuse per arrivare in ritardo. Cosa che invece accade, con sconcertante puntualità, in un’Aula molto più solenne di quelle coi famosi banchi a rotelle, l’Assemblea capitolina. I 48 consiglieri dall’autunno partecipano alle sedute via Zoom. Tutto dal computer. Anche gli “onorevoli” del Campidoglio quindi non avrebbero più pretesti per strillare «presente» fuori tempo massimo. Eppure le sessioni 2.0 non hanno messo all’angolo i ritardatari cronici, anzi.

Neppure la solennità del tema, i poteri speciali per la Capitale, ha impedito che il Consiglio comunale di martedì scorso partisse dopo un’inutile mezz’ora di attesa, dato che la prima “chiama” era andata a vuoto: non era presente nemmeno metà dell’emiciclo.

Il numero legale è saltato due volte. «L’opposizione non collabora», si è sfogato qualche settimana fa un grillino, addossando la colpa ai consiglieri di minoranza che non mancano occasione per rimarcare lo sfarinamento delle truppe stellate. «Ma la verità – ha ribattuto il capogruppo di FdI, Andrea De Priamo – è che faticate ad avere i numeri perfino dal divano».


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