lì da settimane senza che nessuno abbia mosso un dito
@lapassante21
“Vergogna!”. L’invettiva scritta a pennarello, su fogli di cartone, è affissa alla rete metallica che circonda la voragine del Gianicolense. Una signora sta percorrendo il passaggio pedonale, stretto e malsicuro, creato provvisoriamente in mezzo alla carreggiata della circonvallazione per aggirare la buca gigante. Altri due cartelli urlano: “È dal 13 marzo” e “Nessuno si è visto”.
«Ma con chi ce l’hanno?» domanda a voce alta la signora. «Come con chi» le risponde un uomo in giacca e cravatta che pure sta cercando di passare per il vialetto improvvisato. «Sto crepaccio è lì da quasi due mesi. Hanno tappato il buco con un po’ di tavolacci e chi s’è visto s’è visto. Dicono che per chiudere la fossa bisogna rifare la fognatura di sotto, però per rifare le fogne bisogna prima spostare i cavi e i tubi di sopra, sta di fatto che noi stiamo messi così, e chissà ancora per quanto tempo».
La signora lascia terminare la spiegazione, poi ripete la domanda: «Sì ma con chi ce l’hanno?». «E con chi ce la devono avé? Con la Raggi!». Un terzo passante a quel punto interviene polemicamente nel dibattito: «E certo ora le buche a Roma si aprono per colpa della Raggi, mica di quelli che c’erano prima». L’uomo incravattato ribatte: «Si apriranno per colpa di quelli che c’erano prima, ma a chiuderle devono essere quelli che ci stanno adesso».
E mentre la tavola rotonda si scalda, a pochi centimetri dai corpi dei tre conferenzieri le automobili che sfrecciano sulla circonvallazione sibilano come pallottole. «Intanto che stiamo a chiacchierà finisce che ci mettono sotto» commenta la signora, in fondo riassumendo la situazione in cui si trova oggi l'intera Roma.
pietro.piovani@ilmessaggero.it
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