Ma poi che avranno fatto di male i gufi?

di Mario Ajello
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Sabato 20 Giugno 2015, 23:55 - Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 00:06
"Noi..... Gufi felici.... A Roma".

@francy1950





Poveri gufi, godono di cattiva stampa. Ma non sarebbe ora di rivalutarli, o almeno di smetterla di denigrarli? Se non altro perché, mentre di loro si dice tutto il peggio possibile, i gufi immeritatamente perseguitati da secoli se la sono sempre passata male al contrario di piccioni e gabbiani che ci stanno invadendo. Un giornalista radiofonico e appassionato ornitologo, Bruno, dalla sua campagna alle porte di Roma ha deciso con qualche amico (Ale, Mg, Laura e Martolona) di avviare un’offensiva culturale e molto informale in favore dell’onore dei gufi. Una sorta di crociata per la rivalutazione di questi uccelli diventati sinonimo di sciagure in corso o in arrivo.

Ma i poveri gufi che cosa c’entrano con la loro cattiva fama? Più che crearli o evocarli o attirarli, i problemi i gufi li risolvono. Esempio: i gufi sono ghiotti di topi e di insetti. Non potrebbero essere arruolati per supplire alle carenze dell’Ama e ai deficit dei gatti romani che non sono più quelli di un tempo e si stanno rivelando non sempre all’altezza del loro compito di acchiappa-ratti?

E poi, nell’antica Grecia democratica, i gufi erano considerati nell’agorà portatori di fortuna e di sorriso e non di sfortuna e di mal di fegato. E dunque, sia Renzi sia Marino, in questa fase difficile per entrambi, dovrebbero affidarsi a loro. E gridare tutti insieme questo slogan molto local e carico di gioiosa speranza: Forza Roma, forza gufi, so’ finiti i tempi cupi!



mario.ajello@ilmessaggero.it