Bollettini e starnuti: la Posta è all’aperto

di Raffaella Troili
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 29 Gennaio 2014, 07:54
Sono in fila alla posta

ed una donna

ha le contrazioni. entrata

che doveva ancora concepire




@Macchessegrullo



Il raffreddore è assicurato, come la fila. In viale degli Eroi di Cefalonia, si paga il bollettino sotto l’ombrello, si aspetta il turno sotto il cielo grigio, l’esperienza dell’attesa si sublima alla Fantozzi con la resistenza alle intemperie. L’ufficio postale di Spinaceto è chiuso, al suo posto un container esterno, i lavori di ristrutturazione sono partiti e qual era il momento migliore? Gennaio, no? Mica fa freddo e ci sono scadenze importanti. La gente sta in fila, per strada, sotto la pioggia. Pensionati un po’ imbranati, disabili, mamme con bambini, non c’è sedia o numeretto. La condizione di precarietà confonde tutti e rallenta le operazioni. Pensione, bollette, tasse: chi non può facilmente raggiungere un altro ufficio postale deve adeguarsi allo sportello open air. Sul cartello, spiega Gladys, l’inizio lavori era previsto il 10 dicembre, invece sono partiti solo il 10 gennaio. «Una tragedia, io ho fatto la fila per due ore, e sono andata apposta verso l’una, pensando che ci fosse meno gente...». Il container ha a disposizione solo tre sportelli mentre l’ufficio postale era molto grande, abituato ad accogliere un’utenza importante. «Hanno scelto il momento peggiore per chiudere», si lamenta ogni giorno la gente in fila. Questa storia durerà almeno tre mesi, forse anche sei. «Ci aspettano mesi di inverno pieno, non si poteva rimandare?». Anche perché a gennaio son partiti i lavori tanto attesi per ampliare i marciapiedi. Una settimana dopo la posta ha chiuso per ristrutturazione. Programmazione zero. Manca solo un jumping.





raffaella.troili@ilmessaggero.it