Bollettini Tari in ritardo, sanzioni-beffa agli utenti: problemi nell'invio degli avvisi, ma arrivano le more

Il caso della maxi-multa all'istituto religioso. Chiesto l'annullamento della cartella pazza

Bollettini Tari in ritardo, sanzioni-beffa agli utenti: problemi nell'invio degli avvisi, ma arrivano le more
di Alessia Marani
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Sabato 16 Dicembre 2023, 07:13

Dopo il danno la beffa. A migliaia di romani stanno arrivando le prime cartelle esattoriali per avere pagato in ritardo la Tari, la tassa sui rifiuti urbani. Fin qua non ci sarebbe nulla di strano se non fosse che l'invio dei bollettini per il pagamento della prima scadenza semestrale relativa al 2022 avvenne perlopiù con grave ritardo o addirittura oltre lo stesso termine di pagamento.

Come nel caso di un istituto religioso di Roma Sud che si è visto recapitare un conto salatissimo per 1025 euro di sanzioni a fronte di 6800 euro di Tari dovute.

L'istituto, così come molti altri enti e aziende capitoline, sta ricorrendo in regime di autotutela per potere dimostrare l'iniquità del provvedimento. Un'operazione non semplice e che richiede un supplemento di approfondimenti e ricerche da parte degli uffici stessi chiamati a ricontrollare tutto il percorso della singola pratica.

RALLENTAMENTI

Un cane che si morde la coda: i bollettini arrivano in ritardo perché i fascicoli sono tanti da smaltire, anche gli utenti accumulano ritardi nei loro pagamenti poi, quando scatta la sanzione, ecco l'azione in autotutela «che finisce paradossalmente per ingolfare ancora di più l'attività degli impiegati», come afferma il consigliere dell'XI Municipio, Marco Palma che ha preso a cuore la vicenda. «A quanto ci risulta - afferma l'esponente di Fratelli d'Italia - le sanzioni arrivate o in arrivo sarebbero migliaia e alcune con importi molto elevati». Palma ha scritto a Federico Rocca, presidente della commissione capitolina controllo e garanzia e ai consiglieri in Campidoglio, Giovanni Quarzo e Francesca Barbato, dopo avere presentato una mozione in consiglio municipale al fine di «sensibilizzare Ama sulla necessità di dovere determinare la cancellazione dei provvedimenti avviati nei confronti dei cittadini e aziende che hanno ricevuto il bollettino in ritardo e che, quindi, per il primo semestre 2022 hanno conseguentemente effettuato il pagamento in ritardo».

In Campidoglio gli esponenti di FdI si apprestano a presentare un ordine del giorno sul caso delle sanzioni Tari da collegare al Bilancio. La Tari va pagata ogni sei mesi. L'altro anno gli avvisi arrivarono con grande ritardo. Nel ricorso in autotutela i rappresentanti dell'istituto scolastico religioso chiedono chiaramente «l'annullamento dell'avviso di accertamento esecutivo d'ufficio per tardivo pagamento della Tari con scadenza 29 luglio 2022 pagato in data 20 agosto 2022 in quanto il documento con relativo avviso di pagamento è stato recapitato in data 20 agosto 2022» allegando la documentazione che lo dimostra.

CARTELLE PAZZE

Nell'accertamento Roma Capitale tramite il Dipartimento risorse economiche riporta lo schema delle sanzioni applicate che vanno da un minimo dello 0,1% del ravvedimento definito "sprint" al 5% e oltre se avvenuto dopo i due anni. Ma a fare la parte del leone sono gli interessi di mora calcolati a partire dal giorno successivo alla data di scadenza riportata nell'avviso di pagamento.
Il caos bollettini, tuttavia, si è ripresentato anche questa estate quando, si era calcolato, ad almeno 200mila romani non sarebbero arrivati entro il 31 luglio. All'ufficio Tari di via Capo d'Africa si verificarono lunghe file di utenti, prenotati e non, arrivati nei per chiedere lumi sulle modalità di pagamento, su vecchi accertamenti o sull'attivazione dell'autotutela per le "cartelle pazze". Tanto che Ama decise di fare slittare la data entro cui saldare la tassa, prorogando la scadenza al 15 settembre. Ma per il 2022 non c'è stato scampo.

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