Entrare in un canile e “fissare” gli occhi pieni di tristezza e dolore di chi sta dentro i box è un’esperienza che ti fa capire la loro esistenza. E’ quello che è successo guardando negli occhi i due “nonnini” di Ponte Marconi: Elvis e Gianni, due cani che nonostante tutto continuano a lottare (e solo per questo andrebbero premiati). Nonno Elvis è un pitbull rednose di 14 anni in canile da due, è “un’adozione del cuore” ha problemi di deambulazione gravi, neurologici e alla laringe e farlo morire in una casa e non in un box sarebbe un gesto di amore, trovare una famiglia che abbia un angoletto in casa per lui sarebbe l'ultimo regalo prima di dirgli addio: «Con il problema alla laringe, il caldo dei box in questo periodo non lo sta aiutando - dice Emanuela Bignami presidentessa della Lega del Cane sezione di Ostia - un ambiente più fresco sarebbe migliore per lui che sta prendendo anche degli integratori, con le persone è buonissimo».
L’altro nonnino è Gianni un maremmano anche se ha soli 6 anni, sordo dalla nascita in canile dal 2017, in pratica da cucciolo, anche per lui l’ambiente del canile con questo handicap è deleterio: «Dorme tutto il giorno nel box perchè non sente i rumori e non è stimolato - continua Emanuela - solo quando i volontari lo portano fuori dal box si trasforma, interagisce, gioca, è affettuoso con gli umani e con gli altri cani e ama molto le coccole.
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