Truffa dello specchietto a Roma, l'urto sulla fiancata ma l'automobilista riprende la scena con il cellulare. Il ladro fugge (e si scusa): «Si vede che ho sbagliato auto»

L'episodio nel quartiere Portuense. La vittima ha denunciato l'accaduto all'interno di un gruppo social. “Attenzione a una Mercedes blu”

Truffa dello specchietto a Roma, l'urto sulla fiancata ma l'automobilista riprende la scena con il cellulare. Il ladro fugge (e si scusa): «Si vede che ho sbagliato auto»
di Alessia Perreca
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Martedì 5 Marzo 2024, 10:37 - Ultimo aggiornamento: 10:51

Le vittime sono quasi sempre persone vulnerabili che vengono prese di mira soprattutto nei centri urbani e di rado anche lungo le strade extraurbane. Gli episodi della truffa dello specchietto sono in crescita nella Capitale e talvolta qualcuno cade nella trappola dei malviventi che chiedono denaro per pagare un presunto danno allo specchietto retrovisore. Ma fortunatamente c’è anche chi riesce a sventare i colpi e mettere in fuga il ladro (spesso ad agire sono in due). Come è accaduto nei giorni scorsi a Largo S.Silvia, nel quartiere Portuense: una macchina blu si avvicina all’auto della vittima e lancia un oggetto. Il malvivente insegue per diversi metri l’automobilista e lo costringe a fermarsi. Poi l’accusa nei confronti del malcapitato di aver urtato la sua vettura e danneggiato dunque lo specchietto. Ma l’uomo non ci casca: dapprima riprende la scena e poi minaccia di chiamare la polizia. A quel punto il malfattore fugge, si scusa e dice: «Si vede che mi sono sbagliato macchina».

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L’allarme social

«Largo S.Silvia poco fa: hanno appena provato la truffa dello specchietto».  A lanciare l’allarme in una pagina social è un uomo residente in zona Portuense. «Il tipo ha provato a rincorrermi, suonandomi dietro, con la sua Mercedes classe A blu. Ho fermato solo dopo un po' che mi rincorreva, mentre prendevo  il cellulare e iniziavo a filmare tutto. Sceso dalla macchina - si legge - ho ripreso il tipo, mentre mi gridava contro che avevo urtato con la mia macchina la sua. Ho alzato la voce anche io rispondendo che avrei chiamato la polizia e che sarei andato a denunciarlo per avermi inseguito con la sua macchina in quel modo, e accusandomi di cose false. A quel punto - scrive la vittima - mi ha detto: «e si vede che mi sono sbagliato macchina e se ne è andato via di corsa. Attenzione», conclude. Del malvivente si sa poco: si conosce solo la tipologia d’auto dove era bordo e l’unica certezza è che si tratta dell’ennesimo truffatore che ha tentato il raggiro di strada più noto degli ultimi tempi. Il modus operandi è sempre lo stesso: quello di affiancare l’autovettura con andatura lenta procurando successivamente un forte rumore alla fiancata dell’autovettura.

Poi intimare l’alt all’ignaro conducente, mostrare il danno subìto e arrivare a chiudere il presunto sinistro con il pagamento di una somma di denaro. Ci sono casi però in cui il ladro non è solo. In auto è  accompagnato da moglie e bambini per innescare un senso di colpa nei confronti della vittima con l’accusa di aver arrecato disagio all'intera famiglia.

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