Elezioni comunali a Roma, Bertolaso: «Non mi candido». L'ipotesi del rinvio a ottobre

Guido Bertolaso, nato a Roma il 20 marzo 1950
di Ernesto Menicucci
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Martedì 2 Marzo 2021, 12:09 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 05:49

E' un po' come il "Gioco dell'oca", dove ogni volta si ricomincia da capo. Anche perché, sulle elezioni comunali per il sindaco di Roma (così come quelle delle altre città italiane, da Milano a Torino passando per Bologna e Napoli), pesa come una spada di Damocle l'eventuale decisione del Viminale di rinviare o meno il turno delle amministrative 2021 (1.291 Comuni al voto, il, 16% di quelli di tutta Italia) ad ottobre. L'ultima, comunque, è questa: Guido Bertolaso, ex capo della Protezione civile, romano, classe 1950, consulente della Lombardia per il piano vaccinale) si tira fuori: «Mi dispiace, ma ne dovranno trovare un altro», ha detto l'altra sera a "Quarta Repubblica" su Rete4. Niente corsa-bis, dopo quella interrotta in corsa nel 2016. Almeno a parole. I big del centrodestra ci sperano ancora.

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Matteo Salvini, leader della Lega, «spera che ci ripensi», per Maurizio Gasparri (Forza Italia) «Bertolaso resta il miglior candidato», ma è che chiaro che tornino a salire le quotazioni di Andrea Abodi, presidente del Credito Sportivo, già presidente della Lega di B. E gli altri? A parte Virginia Raggi, che ha "bruciato" tutti sul tempo annunciando la sua ricandidatura a cavallo dello scorso Ferragosto, per il momento è una corsa tra outsider. Nel campo del centrosinistra, Carlo Calenda, leader di Azione, che porta avanti la sua battaglia per ora solitaria. Autocandidato, al momento, anche Paolo Ciani, coordinatore nazionale di Demos. Nell'area del centrodestra, c'è Andrea Bernaudo, dei liberisti italiani. Si vocifera di altri candidati anti-Raggi tra i fuorisciti o dissidenti dei Cinquestelle, sulla scia di Monica Lozzi, presidente del VII Municipio, che vuole scendere in campo con una sua lista. I big, ancora, aspettano. Roberto Gualtieri, che sembrerebbe in pole per il Pd, deve ancora sciogliere le riserve.

Del centrodestra, dopo il "no" di Bertolaso si è già tutto. E così si torna alla partenza, come nel Gioco dell'Oca. Aspettando le decisioni del Viminale.

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