C'era stato un momento in cui un accordo tra Pd e 5Stelle per il Campidoglio sembrava possibile. Erano i giorni in cui dem e grillini, con Matteo Renzi nel ruolo di sabotatore, tentavano di tirare su il terzo governo guidato da Giuseppe Conte. E, in quello schema, per la sindaca Virginia Raggi era pronto un bel posto da ministro, in modo da lasciare la candidatura a sindaco a un “nome condiviso”. Poi, come si sa, Conte è stato sfrattato, è nato il governo di Mario Draghi di unità nazionale, l'alleanza tra il Pd, 5Stelle e Leu è tornata solo un'ipotesi futuribile. E tutta da verificare quando sarà.
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Così adesso il Movimento, spaccato e dilaniato, è tornato su Virginia Raggi come dimostrano le parole di Luigi Di Maio: «Forza Virginia. Siamo con te». E soprattutto quelle di Beppe Grillo: «Roma ha bisogno ancora di te! Chi sta con Virginia, sta con il MoVimento».
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Il nome migliore, dopo i no di Enrico Letta e Paolo Gentiloni, è diventato quello dell'ex ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. Ecco Goffredo Bettini che disegna la linea, ammette ritardi e desideri: «Sui candidati per Roma siamo ancora indietro. Dobbiamo avere una candidatura di peso. Leggo sui giornali di Gualtieri. Rispetto totalmente le decisioni del gruppo dirigente e quello che avrà nel cuore Gualtieri, lui è una delle persone più prestigiose della politica italiana europea».
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