Sono oltre mezzo di milione i cittadini del Lazio chiamati al voto, oggi e domani, per eleggere sindaci e consiglieri comunali di 47 centri della regione, tra cui un capoluogo di provincia (Latina) e 12 città con più di 15 mila abitanti, quindi con un sistema elettorale a doppio turno e possibili ballottaggi fra due settimane.
I seggi saranno aperti oggi, dalle 7 alle 23, e domani, dalle 7 alle 15, con scrutini previsti subito dopo la chiusura delle operazioni di voto.
I NUMERI
Il comune più grande, tra quelli che andranno alle urne, è proprio il capoluogo pontino, che conta 127.861 abitanti e 106.603 elettori. Il più piccolo è Varco Sabino, in provincia di Rieti: un paese di 165 abitanti, a oltre settecento metri sul livello del mare, sui monti che dividono la valle del Salto da quella del Turano. Qui, su 150 aventi diritto al voto, sono ben 50 le persone in corsa per diventare sindaco o consigliere nella nuova amministrazione. E non è l’unico piccolo centro dove si registra una vasta partecipazione alla campagna elettorale: basti pensare a Cervara di Roma, con 441 abitanti e otto candidati alla poltrona di sindaco, Roccagiovine, dove in sei si sfidano per governare il paese che conta 237 elettori, e Filettino (Frosinone) con sette candidati su 517 abitanti e 466 elettori.
IL TEST
Il focus dell’interesse politico sarà incentrato soprattutto sul territorio della Città metropolitana di Roma, dove i comuni alle urne sono 17, di cui sette oltre i 15 mila abitanti. Nei dintorni della Capitale saranno chiamati alle urne i cittadini di Affile, Cerreto Laziale, Cervara di Roma, Fiumicino, Gallicano nel Lazio, Magliano Romano, Morlupo, Olevano Romano, Pomezia, Rocca di Papa, Roccagiovine, Sacrofano, San Cesareo, Santa Marinella, Segni, Valmontone e Velletri. Tra i temi principali c’è quello dell’affluenza, ormai immancabile in tempi di crescente disaffezione alle urne, che potrebbe ripercuotersi anche sulle Amministrative.
LE ASPETTATIVE
Quindi andrà valutata la tenuta del centrodestra, che tenta il bis dopo il largo successo di tre mesi fa alle Regionali (con il successo di Francesco Rocca), arrivato peraltro dopo il già ottimo risultato ottenuto dalla stessa coalizione alle Politiche, nell’hinterland della Capitale. Atteso anche il risultato del Pd, in una fase di profondo cambiamento - che da queste parti punta a confermare il suo ruolo di governo in centri importanti, da Fiumicino a Velletri - mentre il M5s vuole ripartire dopo la fine dell’onda gialla che, nella seconda metà dello scorso decennio, aveva investito Roma e provincia, per poi esaurirsi con la stessa rapidità con la quale era partita. Per partiti e schieramenti, insomma, sarà l’occasione per “contarsi”, quando manca ancora un anno al prossimo appuntamento elettorale di primo livello: le Europee del 2024.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout