Vendeva gioielli sequestrati e prelevava con il bancomat di un uomo morto: la poliziotta dovrà restituire 244mila euro

La donna, condannata, era a capo dell’ufficio reperti del commissariato di Ostia

Vendeva gioielli sequestrati e prelevava con il bancomat di uomo morto: la poliziotta dovrà restituire 244mila euro
di Michela Allegri
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Giovedì 15 Giugno 2023, 07:06 - Ultimo aggiornamento: 11:38

Denaro prelevato dal bancomat di un uomo che era appena morto in uno stabilimento balneare. Ma anche gioielli sottratti dall'Ufficio reperti del commissariato, che avrebbe dovuto custodire, e rivenduti a un "Compro oro". Il tutto per una cifra consistente - più di 90mila euro - che adesso una ex ispettrice di Polizia dovrà restituire con tanto di interessi: la Corte dei conti le contesta non solo il danno effettivo per i soldi e gli oggetti sottratti quando era responsabile a Ostia dell'Ufficio reperti, ma anche il danno da disservizio - visto che i furti sono stati commessi mentre la donna avrebbe dovuto lavorare - e il danno di immagine arrecato alla Polizia: l'ex ispettrice - che per questa vicenda è stata destituita dal servizio - dovrà pagare in tutto 244.197 euro al ministero dell'Interno.

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I FATTI

I fatti risalgono al 2017 e al 2018, periodo durante il quale la poliziotta era responsabile dell'Ufficio del commissariato Lido dove venivano custoditi gli oggetti posti sotto sequestro nel corso delle indagini.

Convinta di agire indisturbata, oltre ad avere prelevato denaro dal bancomat di un uomo deceduto, avrebbe anche svuotato portafogli, sottratto e rivenduto a un "Compro oro" una serie di gioielli. Nel 2017, per esempio, avrebbe piazzato un Rolex che era stato requisito nel 1990, mentre nel 2018 si sarebbe impossessata della pensione versata dall'Inps a uno straniero morto nel 2017, per un totale di 13mila euro. Nello stesso anno avrebbe sottratto 60 euro dalle tasche di un uomo deceduto. E nel corso dei mesi avrebbe fatto sparire orecchini, anelli - comprese alcune fedi nuziali -, spille, collane. Per questa vicenda l'ex ispettrice è stata anche condannata penalmente per peculato, accesso abusivo a sistema informatico e rifiuto di atti d'ufficio. Ora è arrivata la decisione dei giudici contabili, che hanno accolto quasi totalmente la richiesta della Procura. La donna avrebbe sottratto denaro e preziosi per 90.883 - si legge nella sentenza -, cifra che in parte è stata restituita, tanto che il giudice ha riquantificato il danno diretto in 76.136 euro. È stato poi riconosciuto un danno da disservizio - spiega ancora il giudice - per «l'interruzione del nesso tra prestazione e retribuzione, pari da una percentuale delle retribuzioni percepite fra luglio 2017 e giugno 2018, periodo delle condotte illecite». Poi c'è il danno all'immagine, «per la grave lesione al prestigio dell'Amministrazione di appartenenza». Una voce che è stata quantificata 152.273 euro. I magistrati sottolineano anche l'esito del procedimento disciplinare: destituzione dal servizio con decorrenza 13 ottobre 2018.

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IL DOLO

Per i giudici è evidente il dolo nella condotta dell'ex poliziotta: nella sentenza si legge che è «comprovato, fra l'altro, dall'utilizzo del denaro sequestrato, dal prelievo con carte in custodia e dalla rivendita dei monili preziosi al fine di ottenere un illecito guadagno». E ancora: «L'autorevolezza ispirata ai parametri di legalità, che deve originare dalla funzione di pubblica sicurezza e permeare la stessa, è stata svilita ed offesa».
 

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