Ostia, la stagione in salita: spiagge libere senza bagnini e niente chioschi ai Cancelli

Strutture sotto sequestro a Castel Porziano e fuori dagli stabilimenti non è prevista l’attività di salvataggio

Ostia, la stagione in salita: spiagge libere senza bagnini e niente chioschi ai Cancelli
di Mirko Polisano
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Sabato 3 Giugno 2023, 07:04

È un primo weekend di giugno segnato dall'invasione delle spiagge a Ostia. Tanta gente al mare, ma i problemi del Lido restano e sono parecchi. Chioschi sotto sequestro a Castel Porziano, spiagge libere senza bagnini a Ostia e i dubbi sulle strutture di Capocotta: aperte, ma con il rebus dei permessi. È la sintesi di quella che dà più parti è stata ribattezzata come «la stagione nera di Ostia», dove il mare con i servizi è solo quello degli stabilimenti con ingresso a pagamento.

POCHI SERVIZI

Per i fruitori delle spiagge libere del Lido, al momento, non c'è la possibilità di noleggiare né lettini, né ombrelloni, né sdraio ma nemmeno l'occasione di prendere un caffè o una bevanda.

Ad aggravare il quadro, soprattutto quello della sicurezza, anche la mancanza del servizio di salvataggio. Il bando bagnini è andato deserto e al posto dei baywatch a Ostia ci saranno soltanto dei cartelli. Avvisi che informano la cittadinanza che la «balneazione non è sicura».

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Con i "Cancelli" di Castel Porziano chiusi a causa dell'ondata di sequestri disposti dalla Procura di Roma da quasi un anno e le aperture tra mille punti interrogativi di Capocotta, sono sempre più i bagnanti che preferiscono fuggire da Ostia e virare verso altri lidi. «Preferiamo andare a Torvaianica - racconta Laura che sperava di trascorrere con la famiglia una giornata di sole proprio a Castel Porziano - allunghiamo di pochi chilometri, ma almeno possiamo godere di spiagge attrezzate, visto che abbiamo i bambini e qui abbiamo scoperto che non possiamo comprare neppure un gelato». E a Capocotta? I gestori dei chioschi hanno deciso di restare aperti pur senza permessi, in attesa di un bando di gara per l'assegnazione di quelle spiagge. «Non vogliamo essere illegali - hanno ribadito i proprietari delle strutture - per questo dopo il fine settimana del Giro d'Italia abbiamo deciso di lavorare anche se non abbiamo i permessi». Una situazione, quella in cui versano gli arenili liberi di Ostia, che preoccupa anche i balneari.

 

«L'attuale offerta a Ostia è stata ridotta del 50%, con l'indisponibilità delle spiagge libere - ammette Massimo Muzzarelli, presidente della Federbalneari - in questo momento, come imprenditori balneari, ci auguriamo che vengano trovate soluzioni, anche temporanee, per ripristinare un minimo di servizi anche su quegli arenili.
E sopratutto, facciamo appello, che sia garantita al più presto la sicurezza a mare anche in quelle spiagge. Sembrerebbe che qualcosa si muove, ma la funzione della sicurezza e della salvaguardia a mare è fondamentale, primo punto per andare al mare in tranquillità». «C'è anche il rischio - spiega in una nota l'associazione Labur - che dalle spiagge libere la masnada di bagnanti si riversi, per usufruire dei servizi igienici, nei vicini stabilimenti, creando non poche difficoltà sanitarie. Sono pertanto già partite le diffide di alcuni concessionari, a completare la già difficile situazione». Almeno il 30%, stando alle stime degli operatori balneari, i romani che prediligono altre spiagge (Fregene, in primis, segue Santa Severa) a quelle di Ostia. Dati su cui, forse, la politica dovrebbe riflettere. A peggiorare un quadro che si presenta già a tinte fosche, la spazzatura che ha invaso le spiagge libere. Rifiuti di ogni tipo che fuoriescono da cestini stracolmi o emergono dalla sabbia.
(2. Continua)
 

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