La guerra dei chioschi. L'estate delle incertezze. Almeno così si presenta a Ostia la stagione 2023 che oggi si appresta al debutto tra sequestri, blitz e polemiche. Il primo episodio si è registrato ieri mattina, quando al primo "Cancello" di Castel Porziano la Guardia di Finanza ha fatto scattare i sigilli al chiosco - l'unico rimasto ancora aperto - perché non in regola con permessi e autorizzazioni. Un'operazione che va ad allinearsi nella maxi-inchiesta che la Procura di Roma sta portando avanti dal settembre scorso, e che - allo stesso tempo - ha allarmato anche i gestori dei chioschi di Capocotta che, dopo le rassicurazioni del Campidoglio, si dichiarano pronti a chiudere da lunedì per evitare altri sequestri.
I FATTI
Ma che cosa troveranno le centinaia di bagnanti che da Roma vorranno raggiungere le spiagge libere di Ostia? Semplice, i "Cancelli" chiusi e sotto sequestro a Castel Porziano e da lunedì nessun servizio nemmeno a Capocotta.
«Chioschi sequestrati, lidi confiscati, spiagge libere prive di servizi, stabilimenti abbandonati all'incuria perché senza concessionari - fa sapere in una nota l'associazione Labur - di quale "normalità" parla Mario Falconi, presidente del Municipio X, riferendosi ad una stagione balneare partita in grave ritardo? Confonde le concessioni con le convenzioni, parla di vincitori di bandi pubblici quando si tratta di affidamenti diretti, magari avvenuti tra una telefonata e l'altra di conforto e rassicurazione ai non vincitori, come emerso di recente. Mentre la Procura porta avanti con fatica il suo lavoro, quello che sta andando in onda sul mare di Roma è una indecente pagina politico-amministrativa». Il tutto mentre, in un recente incontro pubblico, assessori locali invocano sulla questione chioschi: «la sensibilità della magistratura». Come dire: «chiudete un occhio, se potete». Ieri, l'ultimo blitz. Per ora.