Roma, hotel covo dei pusher (ritrovo di pregiudicati): sigilli sul litorale di Ostia

Blitz della polizia in piazzale Magellano: è scattata la chiusura per dieci giorni

hotel covo dei pusher (ritrovo di pregiudicati): sigilli sul litorale di Ostia
di Camilla Mozzetti
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Martedì 11 Aprile 2023, 07:18 - Ultimo aggiornamento: 07:29

L'albergo come luogo di ritrovo di pregiudicati e come punto dove cedere e consumare cocaina. Ad Ostia è scattata la chiusura per un hotel di piazzale Magellano: nel giorno di Pasqua durante i controlli disposti sul litorale, gli agenti del distretto Lido hanno potuto accertare come l'albergo nascondesse un giro sospetto: punto di ritrovo per persone già note alle forze dell'ordine - alcune con precedenti specifici in materia di stupefacenti - sono scattate le verifiche che hanno portato all'adozione da parte del Questore del provvedimento di sospensione per dieci giorni dell'attività ricettiva. Nello specifico nell'hotel si era rifugiato un cileno evaso dai domiciliari per droga ed è stata controllata una donna, rumena, assuntrice di cocaina. Che alcune strutture alberghiere anche dopo il termine dell'emergenza sanitaria per il Covid-19 si siano in parte "riconvertite" ad altro uso, come lo spaccio o l'occultamento della droga o il consumo in loco dello stesso, era già emerso in passato.

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IL FENOMENO
Ma il sistema continua, soprattutto in quelle realtà di affitta-camere, case vacanze o bed&breakfast.

I carabinieri della stazione Roma Trastevere, ad esempio, solo qualche giorno fa hanno trovato in un affittacamere di via dei Fienaroli alcuni clienti in possesso di diverse dosi. Si trattava di una coppia straniera, un uomo e una donna: lui originario del Bangladesh 29 anni, lei tailandese di un anno più giovane. Nella loro stanza i militari hanno scovato e recuperato un cofanetto con all'interno circa quattro grammi di shaboo e alcuni dosi di cocaina, un bilancino di precisione e tutto il materiale utile al confezionamento delle dosi. Casi analoghi - di alberghi piccoli o b&b trasformati in nascondigli - sono stati svelati anche nella zona di Termini e pure non distante da San Pietro. La geolocalizzazione è sempre ricorrente e molto simile: quasi tutte le strutture interessate dal fenomeno, infatti, si trovano in zone centrali, turistiche o vicine ai principali snodi del trasporto. A questo si sommano poi le irregolarità sulla registrazione - in molti casi falsi o totalmente mancante - dei clienti.

 


MANCATE REGISTRAZIONI
Sempre la polizia sabato pomeriggio ha provveduto alla sospensione dell'attività per sette giorni ad un altro affittacamere in via Napoleone III all'Esquilino che non solo aveva un numero di posti letto superiore a quello consentito, ma alcuni clienti erano stati registrati con dati diversi da quelli reali. Aspetto questo più che mai pericoloso.
Molte altre strutture sono poi rientrate, negli anni scorsi, dentro alcune inchieste perché in odore di mala: di fatto erano realtà che per conto di clan e consorterie riciclavano denaro sporco. Ancora: in diverse attività, condotte sempre nelle classiche zone di "passaggio" o anche in quelle turistiche, le forze dell'ordine hanno potuto accertare come nelle stanze fosse esercitata la prostituzione. Nel novembre scorso, ad esempio, Giandavide De Pau, l'uomo accusato dell'omicidio di tre donne a Prati, si era rifugiato, durante la sua breve fuga, da un'amica che esercitava la professione in un bed&breakfast non lontano dalla stazione Termini.

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